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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Bilancio 2011 dell'Arma. Lecce tra le 15 province più sicure

Presentato presso il comando provinciale dei carabinieri, il bilancio del 2011. Si chiude con l'8 per cento in più di attività di servizio, condotte dagli uomini dell'Arma, rispetto al 2010. Meno uomini, ma aumenta l'impegno

LECCE - Non è la "forza lavoro" ad aver subito un incremento. Quella, semmai, è diminuita parallelamente al numero crescente di richieste di pensionamento. Ad aumentare, però, è stato l'impiego del tempo dedicato alla sorveglianza del territorio  - accompagnato di un più efficiente coordinamento - da parte di tutti i reparti dell'Arma dei carabinieri.

Il quadro complessivo, è emerso durante il bilancio di fine anno, presentato questa mattina dal colonnello Maurizio Ferla, a capo del comando provinciale dell'Arma. Le operazioni preventive, di perlustrazione e pattugliamento, rispetto all'anno precedente sono aumentate dell'8 per cento. A fronte delle 61 mila e 868 del 2010, infatti, nell'anno che sta per concludersi, le attività di servizio sono passate a 66 mila e 661. Tra le quali, oltre 17 mila sono state condotte nell'ambito di pattugliamenti a piedi, e più di 2 mila dai carabinieri di quartiere. Un dispiegamento di uomini è stato  prediposto per il contrasto dei reati di tipo fiscale. Nel corso del 2011, infatti, c'è stato anche il raddoppio dei beni confiscati e delle proposte di sequestro avanzate dall'Arma. Attraverso la raccolta di informazioni ed indagini trasversali, è stato possibile eseguire un capillare monitoraggio dei casi di sproporzione tra reddito dichiarato  e patrimonio detenuto.

Nell'ambito d controlli stradali, è stato rilevato anche un incremento nelle violazioni del codice della strada dove, con 5 punti percentuali in più, si è passati al 38 per cento, rispetto al 2010. Cifre che non hanno risparmiato anche i mezzi sequestrati: aumentano del 30 per cento, per mancata sicurezza dei veicoli o perché privi di polizze assicurative. La sorpresa è giunta, invece, dal numero delle patenti ritirate: se nel 2010 sono state mille e 483, quest'anno si è passati a mille e 287, con una rassicurante riduzione del 15 per cento.  E, forse, con una più sensibile attenzione alla guida.

Supera, invece, del 60 per cento, il numero delle persone denunciate a piede libero durante gli ultimi dodici mesi, al quale segue, fortunatamente di poco,  l'aumento di armi sequestrate e quello di materiale esplosivo, per un 15 per cento in più. Le rapine restano la nota dolente. Se nell'anno precedente ne sono state scoperte 47, mentre se ne sono consumate 149, in quello che sta per concludersi, si è assistito a 223 colpi messi a segno, di cui 82 risolti in sede d'indagine. Ad aumentare - hanno fatto sapere dal comando provinciale - quelle rapine eseguite in posti poco prevedibili, come i piccoli supermercati e gli uffici postali periferici che non godono della vigilanza privata.

Discorso analogo per quanto riguarda i furti: forse la crisi congiunturale è finita per fungere da stimolo alla microcriminalità, provocando un aumento del  22 per cento, assieme a quello dei furti  messi a segno in appartamento, con un incremento dell'11 per cento. Si attesta intorno al 44 per cento l'aumento degli incendi nel Salento.  Nel 2010 i roghi scoppiati sono stati 157, nell'anno in corso, invece, se ne sono verificati 231. Non sempre, tuttavia, per cause di natura dolosa.

DSC01996-7-2Gli omicidi in provincia di Lecce sono stati due. Uno avvenuto a Gallipoli, per questioni legate all'assegnazioni dei posti nell'area del mercato di Gallipoli, in cui perse la vita Abdellatif El Farissi. Il secondo, invece, in cui Antonio Ingrosso, venne freddato dalla moglie. Preoccupanti i dati  relativi agli episodi di estorsione. Nonostante la maggiore attenzione e nuove consapevolezze maturate dai cittadini, il fenomeno prende sempre più forma come consuetudine "sotterranea". L'aumento del 50 per cento di quelle eseguite, accanto al 70 per cento delle estorsioni scoperte, hanno delineato una situazione fatta  di appalti e concessioni illegali, che delineano una nuova gestione parallela dell'economia locale. Così come le numerose attività del 2011, condotte dai Ros, hanno riportato in luce attraverso importanti operazioni come quella che, nel mese di ottobre,  fece discutere anche per eventuali coinvolgimenti di alcuni politici locali nel giro di dorga, denominata "Augusta" .

Il 2011 si caratterizza anche come l'anno dell'aumento delle truffe, diretta conseguenza dell'utilizzo maggiore degli strumenti informatici come forma di scambio commerciale. Parallelamente, anche un incremento degli sbarchi di immigrati. Con 566 migranti giunti sulle coste del Salento, sale all'89 per cento il tasso rilevato. Di contro, si abbassa quello che riguarda il reato di clandestinità: sono infatti diminuiti gli arresti con questa accusa, davanti alla maggiore richiesta del diritto di asilo politico. Sono sette, infine, le aziende che sottoposte a misure interdittive antimafia.

Subendo, così,  la rescissione, o la revoca di appalti per un valore di oltre 2 milioni di euro. Aumenta l'attività, non per questo necessariamente la criminalità. A corroborare lo scenario, esentando il tacco dagli eccessivi allarmismi da criminalità, le parole del colonnello Ferla, "soddisfatto per i risultati ottenuti, che vedono la provincia salentina, posizionarsi tra le prime 15 nazionali per vivibilità e bassa presenza di criminalità".

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