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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Narcos e riciclaggio di opere d’arte: anche un latitante salentino coinvolto nel blitz

L'operazione, coordinata dalla Dda di Milano, è scattata all’alba di oggi: la squadra mobile ha arrestato 31 persone accusate a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga e con legami con trafficanti sudamericani

LECCE -  Cocaina, hashish e ketamina. Blitz all'alba contro il traffico di sostanze stupefacenti e il riciclaggio di opere d’arte: anche un noto latitante salentino coinvolto nell’indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano. Gli agenti della questura del capoluogo lombardo hanno infatti eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 31 persone  (21 in carcere, tre ai domiciliari e per sette disposto l’obbligo di firma) accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga e con forti legami con trafficanti sudamericani, latitanti ed esponenti di spicco della criminalità organizzata.

L’attività investigativa ha riguardato anche zone dell’Olanda, della Spagna e della Lituania e diverse regioni italiane fra le quali la Puglia. Fra i coinvolti annche Vincenzo Amato, un 45enne di Scorrano, nome noto alle cronache locali perché ritenuto a capo di uno dei due gruppi smantellati nell’operazione Orione del 2018 e latitante.

Il video: l'operazione della Dda di Milano

Al vertice dell’organizzazione criminale vi sarebbe un italiano pregiudicato, broker di stupefacenti e titolare di una nota galleria d’arte ad Amsterdam. L’uomo, che nelle chat criptate utilizzava il nickname Banksy come il noto artista di street art, intratteneva rapporti con vari narcotrafficanti legati ad associazioni di tipo mafioso, di elevata caratura criminale tra i quali il latitante salentino Vincenzo Amato. Proprio con Amato il broker avrebbe organizzato e finalizzato un’importazione di 617 chili di hashish dalla Spagna verso l’Italia ad agosto 2020, lo stesso mese in cui è stato arrestato un sodale con circa 70 chili di hashish e 30 di ketamina in polvere (quest’ultimo, il più grande carico sequestrato in Italia).

Gli investigatori milanesi hanno intanto posto sotto sequestro anche la galleria d'arte moderna di Amsterdam in cui sarebbero stati riciclati i proventi del narcotraffico attraverso l'acquisto di quadri e altre opere d'arte. L’indagine, partita nel 2019, è stata basata sulla intercettazione di numerose chat. È nata con l’identificazione di due ristoratori milanesi sospettati di essere a capo di una cellula locale di trafficanti. Da lì, gli investigatori milanesi sono giunti all’organizzazione, dotata di diversi box, tra Milano e provincia, otto autovetture con doppifondi azionabili elettronicamente oltre a dispositivi anti-spionaggio e telefoni criptati.

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