rotate-mobile
Cronaca Supersano

Bomba sotto l'auto della sorella del pentito Galati

Supersano: la deflagrazione alle 2 di notte in via Minniti. Distrutta una Seat Altea di proprietà della sorella dell'ex esponente della Scu, che con le sue dichiarazioni ha fatto luce su diversi casi

SUPERSANO - Una potente bomba piazzata sotto un'auto e una pista da seguire. Perché gli agenti di polizia del commissariato di Taurisano, ritengono che l'obiettivo potesse essere un altro. Non la coppia che ha fattivamente subito l'attentato. Piuttosto, un monito rivolto a Silvano Galati, oggi 55enne, ex esponente della Sacra corona unita, ritenuto vicino al clan "Cucurachi", e poi dissociatosi dopo il suo arresto, nel 2005.

Il fatto è avvenuto la notte scorsa a Supersano, in via Minniti, di fronte al civico 22. Una strada piuttosto isolata. Tant'è che non ci sarebbero testimoni. Ignoti, dunque, hanno piazzato l'ordigno sotto una Seat Altea in sosta. L'auto è di proprietà della sorella di Galati, Rossana, e in uso anche al marito, Francesco Rizzello, 56enne. Un botto particolarmente violento. Tanto che l'autovettura ha subito seri danni. Praticamente, è inservibile. Ma non solo. La deflagrazione ha danneggiato parte del portoncino del garage dell'abitazione e fatto saltare i vetri. Per fortuna, visto che erano le 2 di notte quando è avvenuta l'esplosione, davanti all'ingresso non c'era nessuno, e non si registrano feriti. Sul posto sono intervenuti gli agenti del commissariato di Taurisano, la scientifica, i carabinieri della compagnia di Casarano. E le indagini puntano verso Silvano Galati. Tanto più che Rizzello è un cittadino incensurato, senza mai alcun tipo di problema con la giustizia.

Che fosse, dunque, un avvertimento rivolto proprio all'ex esponente della Scu? Ma perché a distanza di così tanto tempo? Tutti interrogativi sui quali stanno cercando di fare luce gli investigatori. Certo è che l'uomo fu arrestato l'ultima volta nel settembre del 2005 dai carabinieri. Fu ritenuta una cattura eccellente, che portò anche al sequestro di armi, munizioni, cocaina. Poi, Galati iniziò a parlare con la Procura. Diventato collaboratore di giustizia, con le sue dichiarazioni, fra le altre cose, ha fatto luce su diversi rapporti nel clan, ma anche sui fatti che videro al centro la morte dell'appuntato dell'Arma Michelino Vese.

Il militare scomparve il 14 dicembre del 2004 alla periferia di Botrugno, nel corso di un inseguimento. I carabinieri intercettarono un autofurgone carico di mobili, che era stato segnalato alle pattuglie in servizio perché rubato poco prima a Bagnolo del Salento. Ma la pattuglia fu coinvolta in un drammatico incidente e per il carabinieri non ci fu niente da fare (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=9304).

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Bomba sotto l'auto della sorella del pentito Galati

LeccePrima è in caricamento