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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Caso Tarantini, pm leccese a Roma: si indaga su Bari

Il sostituto procuratore di Lecce Antonio De Donno sta indagando su alcuni colleghi di Bari in relazione alla vicenda che vede al centro Tarantini e la presunta estorsione al premier Berlusconi

LECCE - Il pubblico ministero della Procura di Lecce, Antonio De Donno, sta indagando su alcuni sui colleghi di Bari ed è volato a Roma, dove si trovano anche i pubblici ministeri di Napoli. Questa mattina, una prima fuga di notizie, battute dalle agenzie, seguite da altre indiscrezioni arrivate nelle ore successive, sebbene il capo della Procura salentina, Cataldo Motta, si stia trincerando dietro al silenzio.

Al centro della vicenda, il caso dell'imprenditore nel ramo sanitario Giampaolo Tarantini, sulla questione delle escort che sarebbero state fornite al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Tarantini - già finito nell'occhio del ciclone nei mesi scorsi, nell'ambito dello scandalo sulla sanità pugliese -, come noto, è stato arrestato ieri perché, secondo le accuse, avrebbero posto in essere una vera e propria estorsione, ai danni del premier, tenendolo sotto ricatto.

L'ordine di carcerazione è stato emesso gal gip di Napoli, ma nel contempo, Tarantini è indagato anche dalla Procura di Bari, proprio perché, procacciando al premier diverse escort, si sarebbe reso responsabile di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Un fuoco incrociato in cui ora entra di forza anche Lecce (che ha competenza nelle inchieste su magistrati del Tribunale di Bari). Non si conoscono nello specifico i dettagli riguardanti l'indagine condotta dal magistrato leccese nei confronti di quelli baresi che si stanno occupando della vicenda di Tarantini, anche se proprio nel capoluogo pugliese sarebbero confluiti, nei giorni scorsi, da parte dei pm napoletani, atti e intercettazioni telefoniche sulla vicenda.

Insieme a Tarantini, in carcere, a Roma, si trova anche la moglie Angela De Venuto. Nell'ordinanza è iscritto anche il nome di un altro imprenditore e direttore del giornale online L'Avanti!, Valter Lavitola, che però non è stato arrestato perché al momento all'estero per motivi professionali. L'interrogatorio di garanzia di Tarantini e della moglie è fissato per domani.

Intanto, uno degli avvocati di Tarantini, Nicola Quaranta, è stato ascoltato come persona informata sui fatti dal gip di Napoli Amelia Primavera, alla presenza di tre pm di Napoli e dello stesso Cataldi. Nel corso dell'audizione, era presente anche Cataldi. Quaranta avrebbe posto il segreto professionale, di fronte ad alcune domande, pur definendo come assolutamente false le dichiarazioni di Tarantini al telefono con Lavitola.

"A tutela della mia dignità professionale devo pubblicamente smentire quanto avrebbe riferito Tarantini a Lavitola in varie circostanze e, in special modo, in ordine ad alcuni colloqui avvenuti tra me e il procuratore capo di Bari", riferito ad Antonio Laudati, come ha scritto lo stesso legale in una nota, diffusa poco dopo l'interrogatorio.

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