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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Nardò

Chiosco e balli non autorizzati. Chiude il Coco Jambo

Santa Caterina: nuovo capitolo nero per il locale di "Vacanze Serene": dopo i controlli della polizia arriva la disposizione del prefetto di chiusura anche per la vendita di alcool dopo le 2 di notte

SANTA CATERINA (Nardò) - L'estate nera del Coco Jambo, il noto e frequentatissimo locale che sorge a Santa Caterina in località "Vacanze Serene". Nemmeno il tempo di gioire per la mancata convalida del sequestro delle apparecchiature musicali autorizzate dal Comune di Nardò dopo i recenti controlli di Polizia e Municipale, che arriva l'ennesima batosta. Un apposito decreto prefettizio, a seguito dell'ultimo controllo di polizia amministrativa, dispone non solo la sanzione pecuniaria, ma anche la chiusura del locale con sospensione delle attività in seguito alle irregolarità contestate dagli agenti della Questura di Lecce e del Commissariato neretino. Controlli che rientrano nell'attività di polizia amministrativa, disposta dal questore, Antonino Cufalo, al fine di effettuare verifiche presso alcuni esercizi commerciali nelle più note località balneari del territorio.

In particolare il personale della divisione polizia amministrativa e gli agenti del commissariato di Nardò, sollecitati dalle continue lamentele da parte dei residenti per la musica ad alto volume, hanno riscontrato ed da quanto si evince sulla base dei loro verbali di servizio, che i gestori del locale, in aggiunta alle attività di bar e ristorazione, avevano realizzato, senza le adeguate autorizzazioni, un chiosco e una pista da ballo dove i clienti si intrattenevano fino a tarda ora.

Alla titolare della licenza, inoltre, è stato contestato di aver consentito anche la somministrazione di bevande alcoliche dopo le 2 di notte; di non aver esposto le apposite tabelle alcolemiche all'ingresso e all'uscita del locale e di non aver installato la strumentazione per il rilevamento del tasso alcolemico volontario. Tutta una serie di fattori questa che prevede come detto non solo la sanzione pecuniaria, ma anche, con decreto del prefetto, la chiusura del locale con sospensione delle attività.


Proprio pochi giorni addietro il pubblico ministero di turno Giuseppe Capoccia non aveva convalidato il provvedimento con cui la polizia e i vigili urbani avevano messo i sigilli a dieci casse, piastre, mixer, consolle ed amplificatori utilizzati nel locale nella serata del Ferragosto. E questo perché i legali della titolare, gli avvocati Giuseppe e Michele Bonsegna, avevano immediatamente presentato un'istanza di restituzione che aveva trovato pieno accoglimento da parte del magistrato. La difesa aveva infatti provato come le apparecchiature finite sotto sequestro erano le stesse per le quali il comune di Nardò aveva precedentemente concesso l'autorizzazione.

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