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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Gallipoli

Controlli ai magazzini, sequestrati 100 chili di pesce

Gallipoli, blitz di carabinieri e Asl nella zona di vendita di via della Cala. Contestate condizioni igieniche per la vendita su strada. Pescatori e rivenditori protestano: "I nostri prodotti genuini"

GALLIPOLI - Dalla rete di pescatori e dei rivenditori a quella dei carabinieri e degli ispettori della Asl. E così almeno 100 chili di pesce, ritenuto in cattivo stato di conservazione, sono stati posti sotto sequestro. E' la sintesi dell'operazione di controllo messa in atto nella serata di mercoledì dai militari della Compagnia di Gallipoli, diretti dal capitano Stefano Tosi, congiuntamente con il personale del servizio veterinario del dipartimento di prevenzione della Asl di Maglie. Controlli disposti nell'ambito delle attività di vendita di alcuni magazzini del pesce che insistono in via della Cala (nella zona della ex Giudecca) nei pressi del seno del Canneto e che rientrono nell'azione di verifica più ampia finalizzata a monitorare costantemente lo stato dei prodotti che quotidianamente finiscono sulle tavole dei consumatori, nonché le modalità di conservazione degli stessi. E nel mirino in queste ore sono finiti proprio alcuni magazzini di rivendita all'ingrosso del pesce nella zona dove tradizionalmente, nel tardo pomeriggio, confluiscono le cassette del pescato per la conservazione e la rivendita, e dove si svolge anche la vendita diretta al miglior offerente.

Una pratica consolidata, solo che questa volta a tenere sotto controllo le operazioni nei pressi degli stessi magazzini sono arrivati anche i militari dell'arma e gli ispettori sanitari che in più di un'occasione hanno rilevato anomalie e violazioni dei requisiti minini di igiene richiesti dalla normativa comunitaria vigente. In particolare durante i controlli e a seguito della dettagliata ispezione, sono state sottoposte a sequestro svariate casse di prodotti ittici (per circa 100 chilogrammi), poiché il pesce contenuto veniva ritenuto in cattivo stato di conservazione. Per accertare il tutto sono stati avviati ulteriori controlli specifici, mentre non sono mancate le proteste e le rimostranze degli operatori ittici e commerciali della zona che hanno contestato i provvedimenti: "Noi siamo qui per lavorare" commentano il giorno dopo gli operatori, "e i nostri prodotti e il pesce che viene venduto è genuino".

Detto ciò, invece, il personale medico ispettivo della Asl ha assistito alla vendita del pescato direttamente sulla pubblica via ribadendo l'assenza dei requisiti minimi di igiene richiesti dalla legge. Ulteriori verifiche sono in corso da parte dei carabinieri sulla documentazione relativa al pescato e sulle autorizzazioni dei commercianti all'ingrosso.

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