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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Copertino

Colpi d'arma da fuoco, morto in strada un ex maresciallo dei carabinieri

Freddato vicino casa della sorella. La tragica scoperta in contrada Tarantina, non lontano da Copertino, sulla strada che conduce verso San Pietro in Lama. All'arrivo del 118, per l'uomo non c'erano più speranze. In mattinata, ascoltata una famiglia di San Donaci

COPERTINO – Silvano Nestola, un maresciallo dei carabinieri di 46 anni di Copertino, in quiescenza, è stato ucciso nella tarda serata di oggi in contrada Tarantino, nei pressi della strada che collega il suo comune di residenza a San Pietro in Lama. Morto a causa di alcuni colpi esplosi con un fucile da caccia (non con una pistola come riportato inizialmente, ndr), secondo le prime informazioni, esplosi da distanza ravvicinata. All’arrivo degli operatori del 118, purtroppo, l’uomo era ormai privo di vita.  

Un omicidio a sangue freddo, messo in atto da un soggetto che si sarebbe avvicinato subito dopo che il maresciallo era uscito da casa della sorella. Lì, Nestola, si era recato qualche ora prima per cenare con il figlio, di 10 anni, che non è rimasto coinvolto. Una zona isolata, nelle campagne, il luogo in cui si è consumato l'omicidio, dove l'assassino ha avuto gioco facile perché sapeva che difficilmente ci sarebbero stati testimoni. A sparare, un soggetto con il volto coperto, subito dopo allontanatosi in fretta a piedi, facendo perdere le tracce. Non si esclude che avesse qualche veicolo nelle vicinanze per la fuga definitiva.

Sul luogo dell'omicidio

Sul posto, per i primi accertamenti, si sono diretti i carabinieri della tenenza di Copertino. E non solo. Considerando il bersaglio, anche i militari del Ros – il Reparto operativo speciale dell’Arma – hanno raggiunto la zona del ritrovamento del corpo, oltre al Nucleo investigativo, che ha in mano le indagini. Sono stati chiamati in supporto anche i vigili del fuoco, per illuminare la scena con i riflettori, proprio perché il punto è isolato e buio. La Sezione investigazioni scientifiche ha effettuato i primi rilievi, constatando come siano stati esplosi almeno quattro colpi con un'arma da fuoco semiautomatica - di cui tre andati a segno -, che hanno frantumato anche il finestrino del lato passeggero dell'auto dell'uomo, una Toyota Yaris. Sono stati recuperati bossoli calibro 12. 

Video | Sul luogo dell'omicidio

Il militare era stato in forza fino a poco tempo addietro al Nucleo informativo del Comando provinciale dei carabinieri di Lecce. Era stato riformato nel settembre dello scorso anno, per motivi di salute. Riconosciuto vittima del dovere, era stato ferito negli anni passati mentre prestava servizio a Roma. Aveva due encomi. La passione per la sua professione l'aveva condotto a rimanere comunque in servizio il più possibile. Prima di arrivare a Lecce, era stato dal 2010 al 2015 a San Pietro Vernotico, in provincia di Brindisi.

Secondo le prime ipotesi degli investigatori, non si tratterebbe di un caso legato a fatti di criminalità, nonostante le sembianze di un vero e proprio agguato, ma a questioni di natura privata. Quell'uomo, di certo, lo stava attendendo nell'ombra, pronto a fare fuoco al momento opportuno. Carabinieri e polizia sono stati mobilitati per cercare di rintracciare l'omicida. Che potrebbe anche essersi giovato della complicità di qualcuno nella pianificazione del delitto.

Nella mattinata, poi, nell'ambito delle indagini e con la collaborazione dei carabinieri della stazione di San Donaci, è stata condotta in caserma una famiglia della cittadina della provincia di Brindisi per essere ascoltata. Al momento non risulta alcun fermo. Nei prossimi giorni il pubblico ministero Paola Guglielmi conferirà l'incarico al medico legale Roberto Vaglio per l'esecuzione dell'autopsia. 

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