Ladri nel campo fotovoltaico, rubati pannelli per un danno da 200mila euro
La scoperta è avvenuta nelle campagne di Copertino, al confine con l'agro di Leverano. Numerosi i dispositivi sottratti, dopo aver tagliato la recinzione. Sul caso stanno indagando i carabinieri
COPERTINO – Ammonta a circa 200mila euro il danno (peraltro non assicurato) subito da un’azienda specializzata nella produzione di energia elettrica. Frutto del “lavoro” dei soliti ignoti, bande composte da numerosi soggetti che girano nelle aree rurali a caccia di pannelli fotovoltaici da smantellare e portare via.
Non è ancora ben chiaro quando sia avvenuto il furto, sicuramente nel corso di una delle ultime notti, anche se la scoperta è stata fatta solo ieri. Ma nel campo fotovoltaico in questione sono comunque installate telecamere di sorveglianza che potrebbero fare luce su alcuni aspetti, circoscrivendo, per esempio, l’arco temporale in cui si è verificato l’episodio. Difficile, però, che gli occhi elettronici abbiano anche immortalato dei volti, visto che (ma è quasi scontato) i malviventi avranno assunto cautele per camuffare i lineamenti.
Il fatto si è verificato nell’agro di Copertino, in una vasta zona di campagna al confine con il territorio comunale di Leverano. E sono numerosi i pannelli rubati, ancora non si sa bene quanti, insieme a materiali quali inverter e cablaggi.
Il campo fotovoltaico, gestito da un’azienda con sede nella provincia di Arezzo, sorge fra strada comunale dell’Olmo e strada comunale Vecchia Copertino, si trova quasi a ridosso di serre e terreni di diverse aziende agricole e occupa diversi ettari di terreno. Per entrare, i ladri hanno dovuto tagliare la recinzione e, dopo averli smontati, caricare i pannelli su qualche furgone. Sulla vicenda stanno indagando i carabinieri della tenenza di Copertino.
Il motivo per cui furti di questi dispositivi siano così frequenti è stato spiegato più volte, negli anni, grazie a diverse inchieste di varie Procure italiane. I pannelli fotovoltaici hanno un florido mercato nero sia in Nordafrica, sia e in diversi Paesi dell’Est dell’Europa. Sono principalmente due, quindi, le vie che più di frequente prende la merce rubata, raggiungendo località in cui vi è una forte richiesta di energia a basso costo, per un giro d’affari enorme.
