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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Crollo delle temperature, è gelo notturno nel Salento

Piomba il freddo in provincia di Lecce e in tutta la Puglia, con un forte crollo delle temperature che si attestano attorno allo zero: due notti di gelo, per colpa dell'aria di origine continentale

LECCE - È gelo nel Salento, con temperature che lentamente si avvicinano allo zero. Se ne saranno resi conto gli abitanti del Tacco, che hanno dovuto far i conti con il crollo improvviso delle temperature e la necessità di starsene rintanati in casa, a cercare un minimo di protezione. Tutta colpa di una massa di aria fredda di natura continentale, che, il 24 gennaio, ha investito la Puglia ed il Salento, dispensando isolati e modesti rovesci nevosi a quote collinari e gragnola (neve tonda e dura) o nevischio sino in pianura e zone costiere. Nel territorio salentino, il fenomeno si è registrato tra la serata e le prime ore notturne, con lievi accumuli tra brindisino ed alto leccese mediamente compresi tra 1 e 2mm.

Martedì 25 gennaio il maestrale ha ripulito il cielo, smuovendo il mare sulle coste adriatiche e mantenendo la colonnina di mercurio su valori frizzanti compresi tra 6 e 8 gradi. Col passare delle ore, la ventilazione si è attenuata progressivamente, lasciando presagire quanto previsto con largo anticipo dal direttore Supermeteo e previsore Epson Meteo Giuseppe De Vitis, ovvero un repentino crollo termico dovuto al fenomeno dell'irraggiamento o inversione termica.

In cosa consisterebbe tale fenomeno meteorologico? Generalmente l'aria tende a raffreddarsi salendo di quota, in quanto si allontana dalla fonte di calore rappresentata dal suolo terrestre riscaldato dal sole. In presenza anticiclonica, i valori pressori elevati tendono ad esercitare una maggiore pressione dell'aria verso il suolo che al calare del sole tende a rilasciare il calore accumulato durante il giorno.

In assenza di vento l'aria presente nei vari strati non si rimescola, ragion per cui l'aria calda rilasciata dal terreno, essendo più leggera, tende a risalire lasciando il posto alla massa d'aria fredda più pesante che tende ad "attaccarsi" al terreno soprattutto nelle aree depresse (vallate o conche carsiche) dove avviene un maggiore ristagno. Questo scambio di aria tra suolo e quota avviene in assenza di nuvolosità. In tali circostanze, in inverno si possono registrare valori negativi in pianura, contro temperature anche ben superiori allo 0 in collina. Per questa ragione, il freddo dovuto all'inversione termica è detto "finto freddo", in quanto non corrisponde alla reale temperatura dell'aria.

Tornando al territorio salentino, al calare del vento e del sole i termometri hanno iniziato a registrare un autentico crollo delle temperature. Alle ore 18, cominciano a scendere sotto zero gli avvallamenti in collina, con Martina Franca, località Pasqualone, che segna già -0.2° e le temperature si avvicinano vertiginosamente allo 0 anche nelle zone più interne del resto del territorio. Passano le ore ed l'inversione termica mette il piede sull'acceleratore; alle 20, Martina Franca crolla a -3.2°, la Valle della Cupa a ovest di Lecce sfiora i -1°, Supersano è pochi decimi sopra lo 0 mentre le aree costiere misurano valori introno ai 3°, poco usuali sul mare ancora tiepido.

Arriva la notte, tutte le zone intere a pochi km dal mare ghiacciano inesorabilmente, ad eccezione della fascia adriatica, disturbata da residue nuvole in transito. Intorno a mezzanotte i termometri oscillano tra -4° e -5° sulle aree rurali delle Murge tarantine e di parte della Valle d'Itria, soprattutto nel comprensorio di Martina Franca; in pianura, valori tra -2° e -3° dal basso tarantino sino all'hinterland leccese. Resistono i centri urbani più grossi che fungono da autentiche isole di calore, i capoluoghi sono ancora su temperature positive tra 1° e 2°, così come i settori costieri.

Poco dopo mezzanotte un debole fronte nuvoloso di nubi a carattere medio-alto scivola dal medio Adriatico sino al nostro territorio, investendo dapprima le aree settentrionali dove viene bloccato il crollo termico e innescata un'inversione di tendenza, a poco a poco le nuvole si spingono sino all'alto leccese, dove le temperature più basse vengono rilevate tra le 3 e le 4; il basso Salento, invece, resta sguarnito dalla protezione della coltre nuvolosa, i termometri non cessano di diminuire sino alle prime luci dell'alba e saranno proprio queste zone a rilevare le temperature minime più basse.

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