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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Casarano

De Masi replica: "Tumore al polmone ha radici antiche"

L'amministratore delegato di Italgest, dopo la conferenza di ieri della Provincia di Lecce e del comitato "No alla centrale", interviene sui dati epidemiologici: "Colpa del fumo e dello stile di vita"

CASARANO - L'alto tasso di tumore al polmone in provincia di Lecce non può essere imputato a centrali a biomasse che esistono solo sulla carta. Lo ha detto Paride De Masi, amministratore delegato di Italgest Energia, l'azienda che ha in cantiere la costruzione di un impianto a Lecce e di un altro a Casarano.

De Masi è intervenuto con una nota il giorno dopo la conferenza stampa nella quale l'ente di palazzo dei Celestini e il comitato "No alla centrale", presieduto dall'oncologo Giuseppe Serravezza, hanno presentato il parere negativo dell'Agenzia regionale per l'ambiente sul progetto relativo a Casarano.

Lo stop ha fatto esultare il fronte che si oppone alla costruzione della centrale "Heliantos 2". Perché - ed è la tesi sostenuta e dibattuta ieri - il territorio presenta delle criticità così evidenti da non poter più tollerare insediamenti con emissioni nocive.

"Il tumore al polmone in provincia di Lecce - ha scritto De Masi nel comunicato - ha radici antiche e la causa e', come in tante occasioni dimostrato, principalmente il fumo di sigarette e lo stile di vita dei salentini negli ultimi venti anni. L' importante presenza del tabacco nei decenni passati ha avuto un ruolo economico e sociale fondamentale ma ha determinato questo grande problema".

Senza entrare nel merito dei progetti che riguardano la sua azienda, De Masi difende a spada tratta la strada delle rinnovabili: "E' indubbio infatti che davanti alla domanda crescente di energia, per combattere i cambiamenti climatici, si sia auspicato di realizzare impianti di produzione di energia rinnovabile proprio per ridurre la quantità di energia prodotta da fonte fossile con il conseguente abbassamento del carico ambientale a cui fa riferimento Arpa nel proprio parere".

"Proprio le biomasse, insieme all'eolico ed al fotovoltaico, contribuiranno nel rispetto del protocollo di Kyoto e del piano energetico e ambientale della Puglia - conclude De Masi - ad abbassare tale carico, riuscendo a far rimanere invariata la quantità di megawatt prodotti, nonché a soddisfare i bisogni di energia di tutti".

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