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Cronaca

Desertificazione della giustizia. Lavoratori chiedono la proroga delle soppressioni

Assemblea sindacale presso la sezione di Casarano, approvata la mozione con cui si chiede il rinvio di un anno dei tagli alle sedi di giustizia. Confsal denuncia violazione della legge delega, mancati risparmi, caos per i cittadini

LECCE – La battaglia contro la soppressione degli uffici periferici e gli accorpamenti delle sedi di giustizia si preannuncia lunga. Ma il sindacato Confsal Unsa ha già scaldato i motori della protesta e convocato questa mattina, presso la sezione di Casarano, un’ assemblea generale del personale in servizio presso le sedi interessate dai tagli, appartenenti al tribunale ed agli uffici del giudice di pace.

La risposta dei lavoratori è stata più che positiva e animata intorno alla discussione sull'ordine del giorno che riguardava gli effetti collaterali della nuova geografia giudiziaria, l'accordo nazionale di mobilità che intende ridurne i danni, le richieste e le iniziative urgenti da sottoporre al nuovo governo e al nuovo Parlamento.

L’eredità lasciata dal precedente esecutivo Monti, secondo il sindacato, sarebbe stata piuttosto pesante. La decisione di procedere con la totale soppressione degli uffici periferici, infatti, procederebbe nella direzione contraria rispetto a quanto previsto dalla legge delega che ne consentiva la mera riduzione. “Un’imposizione dettata da mere ragioni di bilancio”, l’ha definita il segretario regionale Giovanni Rizzo.

Nel caso specifico della provincia di Lecce, i numeri giocavano a favore del mantenimento delle sezioni di Casarano, Nardò e Maglie. Ma il governo ha tirato dritto in tutta fretta, con un’ accelerazione delle procedure: “Il 16 aprile sono state pubblicate le linee guida sulla dismissione degli immobili, sulla cui base il tribunale di Lecce sta cercando di ottenere almeno il mantenimento temporaneo, per un massimo di cinque anni, di qualche immobile, sempre a spese del Comune ospitante e in ogni modo senza poter fermare gli accorpamenti: sforzo, beninteso, meritorio ma non risolutivo”, spiega il sindacalista.

La posizione del sindacato ha incrociato le preoccupazioni dei lavoratori che hanno affollato l’assemblea, uniti nella denuncia contro un provvedimento che “livella in modo indiscriminato, contrario ai dettami della Costituzione e dei diritti dei cittadini”. E la conseguente “desertificazione” della giustizia sul territorio, secondo il referente sindacale, non avrebbe neppure il merito di produrre un risparmio economico.

Anzi. Le conseguenze sarebbero simili ad un collasso degli apparati giudiziari, vessati da “enormi difficoltà gestionali, disagi e inefficienze, con un aggravio di impegni e di costi per quanti hanno a che fare con l'apparato giudiziario, dai Comuni alle forze dell'ordine all'avvocatura e ai semplici cittadini”.

L’ultima speranza, o una soluzione tampone in grado di evitare il peggio, è la richiesta di proroga di un anno delle soppressioni e degli accorpamenti: il tempo necessario per agire in modo più razionale e meno impattante sulla forza lavoro, e riportare i tagli nell’alveo della legge delega che li ha previsti.

Questa la decisione contenuta nella mozione finale prodotta dall’assemblea, già sottoscritta dalla quasi totalità del personale in sevizio e condivisa anche da Giovanni Bellisario, intervenuto in rappresentanza dell’avvocatura.

Il prossimo passo sarà l’invio delle proposte a tutti i gruppi politici parlamentari, dopo la prima consegna nelle mani di Francesco Rutelli, presente per altri motivi a Casarano.

“La proroga richiesta – ha commentato il sindacalista al margine dell’incontro - servirà anche a meditare bene sull'opportunità che il governo rimoduli il decreto legislativo sulle soppressioni, anche alla luce di un risparmio che sarà bassissimo se non inesistente, a fronte dei disagi e delle difficoltà che nasceranno”.

Nei prossimi giorni anche il presidente del tribunale di Lecce, Mario Benfatto informerà i sindacati sull'altro aspetto della questione: la permanenza temporanea di qualche immobile per ragioni logistiche, considerato che Lecce non sarebbe ancora attrezzata ad accogliere documenti e personale provenienti dalla provincia. “Continuare a usare un immobile per un massimo di cinque anni non impedirà tuttavia la soppressione, a settembre, di tutte le sezioni distaccate, comprese quelle che la legge delega consente di salvare”, precisa il sindacalista.

Il sindacato intende sollecitare tutte le componenti della giustizia salentina (magistratura, avvocatura, personale) a far fronte comune per salvare almeno i tre uffici periferici, operando pressioni affinché il governo cambi il decreto legislativo nella direzione prevista dalla legge delega. Con la prospettiva di lanciare anche un’ancora di salvezza per gli uffici del giudice di pace. 

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