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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Tuglie

Dimesso e morto, a Roma si muove Commisione d'inchiesta

Leoluca Orlando, presidente della Commissione sugli errori in campo sanitario, ha chiesto all'assessore alla Sanità pugliese Tommaso Fiore, elementi per il caso di Daniele Campo, 36enne di Tuglie

TUGLIE - Daniele Campo si è spento all'improvviso, a 36 anni, come la fiamma di una candela sulla quale spira un soffio rapido, lasciando la famiglia turbata e confusa, a masticare l'amaro boccone di uno strazio troppo difficile da digerire, forse impossibile anche quando saranno passati anni. Era il 17 febbraio scorso. Prima il dolore, all'altezza di collo e braccio sinistro e la corsa con alcuni famigliari verso la guardia medica di Tuglie, la città dove abitava. Qui, sembra che abbia ricevuto una puntura di Voltaren. Ma la persistenza del dolore, l'ha indotto a spostarsi, dopo un breve rientro a casa, verso l'ospedale di Gallipoli. Accompagnato dalla sorella. E una volta giuntovi, non si sarebbe andati oltre a qualche consiglio da parte del medico. Come quello di posare una borsa d'acqua calda sulla zona dolorante. Forse, il tutto è stato visto come un problema di natura muscolare. Ma, al ritorno, il dramma. Alle 2 del mattino, il decesso. Forse, un infarto, come s'era sostenuto in prima battuta, ma le cause non sono ancora chiare.

L'unica cosa chiara è che ora si muove anche il presidente della Commissione d'inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali. Leoluca Orlando, parlamentare di Italia dei valori (già sindaco di Palermo), ha infatti deciso di scrivere all'assessore alla Sanità della Regione Puglia, Tommaso Fiore. Per ottenere una relazione che contenga elementi in grado di fare luce sul caso di Daniele Campo, così come su una seconda morte a dir poco sospetta. Si tratta di quella di Filippo Di Palma, 47enne, spirato presso l'ospedale "De Bellis" di Castellana Grotte.

In entrambi i casi, il presidente della Commissione intende "acquisire ogni dato utile a conoscere lo svolgimento dei fatti, sia in merito alle eventuali criticità organizzative riscontrate, che in ordine ad iniziative amministrative, sanzionatorie e/o cautelari assunte a fronte di eventuali responsabilità individuali", si legge nella missiva. "La documentazione acquisita - spiega infine - sarà valutata per eventuali, ulteriori adempimenti di competenza".

Se il caso di Daniele Campo è già noto a chi abita in provincia di Lecce, meno lo è forse quello di Di Palma. Sottoposto ad un intervento ad Acquaviva delle Fonti, a causa di forti dolori allo stomaco e allo sterno si è poi recato a Castellana Grotte. E qui è morto, per un arresto cardiocircolatorio. Le denunce delle rispettive famiglie hanno permesso l'apertura di un'inchiesta della magistratura. Nell'episodio di Campo, sono indagati i medici di turno quel giorno nella guardia medica di Tuglie e nel pronto soccorso dell'ospedale di Gallipoli. L'indagine è in mano al pubblico ministero Paola Guglielmi. L'autopsia, che risale al 21 febbraio, svolta dallo specialista incaricato dalla Procura, Roberto Vaglio, alla presenza di Franco Faggiano, il medico legale nominato come consulente dagli indagati (difesi dagli avvocati Pasquale e Giuseppe Corleto e Luigi e Roberto Rella), non ha ancora sciolto i nodi oscuri e si è quindi in attesa di esami istologici e tossicologici. Ma i due episodi smuovono ora anche i piani alti, a Roma. Lo screening, è il caso di dirlo, riguarda proprio lo stato di salute degli ospedali.

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