E adesso sei sindaci contestano le scelte programmate

BRINDISI - E intanto, alcuni sindaci dell'area sud di Brindisi e nord di Lecce, e precisamente Pasquale Rizzo di San Pietro Vernotico, Giovanni Del Coco di Torchiarolo, Gianni Marra di Squinzano, Domenico Serio di San Donaci, Domenico Francone di San Pancrazio Salentino e Francesco Cascione di Cellino San Marco, hanno scritto al presidente della Regione Nichi Vendola, al direttore generale dell'Ausl Br/1 Rodolfo Rollo, all'assessore alle Politiche della salute Tommaso Fiore ed al presidente della Commissione regionale alla sanità, Leonardo Marino, avvertendo "l'esigenza di evidenziare alcuni aspetti importanti" sulla "rideterminazione della rete ospedaliera".

"La road map - scrivono - ha modificato quanto previsto nella Dgr 2791/2010 e dunque non conforme alle linee tracciate dalla predetta e agli atti ad essa consequenziali". Da qui la sottoscrizione di un documento inoltrato al presidente ed a tutti i massimi esponenti della sanità pugliese, "invitando gli amministratori regionali ad essere più sensibili ed attenti alle esigenze del territorio nel piano di riorganizzazione della rete ospedaliera".

I sindaci ritengono che il trasferimento a Brindisi dei reparti di psichiatria e di pneumologia di San Pietro Vernotico "è univoco e non si comprendono i criteri di tale scelta; il territorio è ad elevata criticità ambientale, la presenza delle centrali Enel ha notevolmente aumentato la mortalità di cancro e le malattie respiratorie, per cui la decisione di uno spostamento è un danno incalcolabile alla comunità. Ricordano, a tale proposito, che "l'ospedale di San Pietro Vernotico abbraccia tutta l'area sud di Brindisi e anche quella a nord di Lecce pertanto lo spostamento dei reparti sarebbe un dramma ulteriore per l'intero territorio". Tutta la questione sarà al vaglio di un consiglio monotematico sulla sanità che si terrà nei prossimi giorni.