rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

"Era violento, l'ho ucciso. Penso solo a mia figlia"

"Avevo paura di lasciare sola mia figlia malata, per questo ho nascosto tutto". Maria Grazia Greco spiega il suo gesto, l'uccisione a martellate del marito, parlando di "una vita passata tra violenze"

LECCE - "Avevo paura di lasciare sola mia figlia, per questo ho nascosto tutto". L'ha detto fra le lacrime, Maria Grazia Greco, la 46enne originaria di Surbo che venerdì scorso ha ucciso a colpi di martello il marito Antonio Ingrosso, fabbro di 50 anni, residente a Torchiarolo. La donna ha manifestato tutto il suo pentimento davanti al giudice per le indagini preliminari Carlo Cazzella, che questa mattina si è recato nel carcere di Borgo San Nicola per l'interrogatorio di convalida, tenuto alla presenza dell'avvocato di fiducia Ladislao Massari del foro di Brindisi.

Un colloquio durato poco meno di due ore, durante il quale la donna ha pianto a più riprese. "E' stato un raptus incontrollato, scatenato dall'esasperazione dopo una vita di violenze subite", ha spiegato la donna. "Non ho mai fatto male ad una mosca, ma quando mi ha stretto le mani intorno al collo non ci ho visto più. Ho preso il martello che era poggiato sul mobile della cucina e l'ho colpito, non ricordo neanche quante volte". Solo dopo si è resa conto di quello che aveva fatto, ed insieme al padre hanno pianificato il modo di sbarazzarsi del cadavere. Non si è consegnata alla giustizia soltanto per non lasciare sola sua figlia, Sabrina, affetta da gravi problemi di salute. L'unica richiesta rivolta al gip Cazzella è stata quella di concederle di accompagnare la ragazza, quando fra qualche giorno dovrà sottoporsi ad un accertamento molto importante.

Con il nuovo decreto sicurezza, infatti, non è prevista la concessione degli arresti domiciliari per chi risponde di omicidio volontario. Ha fermamente negato, invece, di aver tentato di fare a pezzi il cadavere del marito, così come avevano ipotizzato gli investigatori dopo aver trovato vicino la villa di Torre Rinalda in una busta una sega ed un'accetta. Questa sera, intanto, il medico legale Alberto Tortorella riceverà l'incarico per effettuare l'autopsia, che verrà svolta domani mattina. E sempre domattina, la donna potrà incontrare sua figlia e parlarci. La 25enne si recherà presso il carcere di Borgo San Nicola.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Era violento, l'ho ucciso. Penso solo a mia figlia"

LeccePrima è in caricamento