Escursione shock per gli studenti, trovato un cadavere
Un uomo morto impiccato. La tragica scoperta, questa mattina, segnerà l'esperienza di 36 studenti provenienti da mezza Europa impegnati con Legambiente in una visita nel parco naturale di Punta Pizzo
Redazione
24 marzo 2011 12:11
GALLIPOLI - Un'escursione che difficilmente potranno dimenticare. Una tragica scoperta che segnerà l'esperienza di ben 36 studenti provenienti da mezza Europa impegnati questa mattina in una escursione nel parco naturale di Punta Pizzo, nel cuore del litorale Sud di Gallipoli: il macabro ritrovamento del corpo di un uomo appeso al ramo di un albero con un cappio di filo elettrico giallo e verde stretto al collo. Anche se in molti dei partecipanti, grazie alla tempestività delle guide, non hanno fatto in tempo a rendersi conto "visivamente" della scena a dir poco raccapricciante. Tutto è accaduto intorno alle 11 di questa mattina, nel corso di una escursione nel parco di Lido Pizzo, a ridosso del mare, guidata da Legambiente, rientrante nel progetto comunitario "Esepark".
Il gruppo di studenti, alla cui guida si trovava proprio il presidente provinciale degli ambientalisti, Maurizio Manna, aveva da pochi minuti intrapreso il camminamento ecologico e turistico muovendo dalla zona degli alberghi della litoranea sud. Una bella iniziativa, un tour naturalistico che stava già agli albori riconciliando il rapporto tra l'uomo e la natura pressoché incontaminata. Ma dopo pochi metri percorsi in area parco è arrivata, inaspettata, la macabra scoperta. Il gruppone con in testa il presidente del Cigno verde, Manna, dopo un rapidissimo affaccio sulla costa e tra le dune (dalle quali si scorgeva la Baia del Pizzo e l'insenatura di Punta della Suina) era intento a risalire tra i viottoli interni della zona pinetata e della macchia mediterranea, ma ha dovuto bruscamente arrestarsi.
Lo stesso Manna, in testa al gruppo mantenendo un lodevole sangue freddo, è giunto tra i primi in prossimità di una zona alberata dove è stato coperto il cadavere. Un giovane impiccato. E la cui morte potrebbe risalire ad una decina di ore fa. Subito, il presidente di Legambiente ha indicato il "dietrofront" riportando i giovani visitatori verso la costa e facendo proseguire il tour senza far impressionare nessuno. Nel contempo, ovviamente, si è provveduto a dare l'allarme e a segnalare il tutto alle forze dell'ordine e al servizio di emergenza del 118 che hanno raggiunto rapidamente la zona del parco naturale.
Si tratta di un uomo che aveva compiuto 38 anni lunedì scorso, B.M., le sue iniziali, originario e residente a Taviano. Addosso gli uomini della scientifica hanno rinvenuto un portafoglio con all'interno anche i documenti. Pantaloni, giubbotto, una mano in tasca, scarpe ai piedi che toccavano appena un piccola collinetta di sabbia. Si tratta con tutta probabilità di un suicidio, ma toccherà ora agli investigatori e alla perizia medica darne certezza.
Quando la guida di Legambiente, che si trovava in testa al gruppo di giovani insieme con una studentessa, ha visto la scena, ha fatto in tempo per ritornare indietro e a bloccare il proseguimento dell'escursione, evitando quindi che i ragazzi si trovassero di fronte quella scena. Poi, ha provveduto immediatamente ad avvertire il commissariato di polizia di Gallipoli. Sul luogo, sono giunti i colleghi della Scientifica, una ambulanza del 118 e i carabinieri. Le attività sono coordinate dal magistrato di turno Antonio Negro. Sul posto è stato ritrovato anche uno scooter Yamaha Majestic di colore nero con il quale il giovane ha, con molta probabilità, raggiunto la zona. All'interno del vano portaoggetti, sotto il sellino, rinvenuto il casco, un paio di occhiali da sole e una bobina di filo elettrico simile a quella con il quale è stato realizzato il cappio. Il cadavere dell'uomo è stato trasportato con i mezzi dell'agenzia Natali di Gallipoli, presso l'obitorio dell'ospedale "Vito Fazzi" di Lecce, dove nelle prossime ore sarà effettuata l'autopsia.
Il gruppo di studenti, alla cui guida si trovava proprio il presidente provinciale degli ambientalisti, Maurizio Manna, aveva da pochi minuti intrapreso il camminamento ecologico e turistico muovendo dalla zona degli alberghi della litoranea sud. Una bella iniziativa, un tour naturalistico che stava già agli albori riconciliando il rapporto tra l'uomo e la natura pressoché incontaminata. Ma dopo pochi metri percorsi in area parco è arrivata, inaspettata, la macabra scoperta. Il gruppone con in testa il presidente del Cigno verde, Manna, dopo un rapidissimo affaccio sulla costa e tra le dune (dalle quali si scorgeva la Baia del Pizzo e l'insenatura di Punta della Suina) era intento a risalire tra i viottoli interni della zona pinetata e della macchia mediterranea, ma ha dovuto bruscamente arrestarsi.
Lo stesso Manna, in testa al gruppo mantenendo un lodevole sangue freddo, è giunto tra i primi in prossimità di una zona alberata dove è stato coperto il cadavere. Un giovane impiccato. E la cui morte potrebbe risalire ad una decina di ore fa. Subito, il presidente di Legambiente ha indicato il "dietrofront" riportando i giovani visitatori verso la costa e facendo proseguire il tour senza far impressionare nessuno. Nel contempo, ovviamente, si è provveduto a dare l'allarme e a segnalare il tutto alle forze dell'ordine e al servizio di emergenza del 118 che hanno raggiunto rapidamente la zona del parco naturale.
Si tratta di un uomo che aveva compiuto 38 anni lunedì scorso, B.M., le sue iniziali, originario e residente a Taviano. Addosso gli uomini della scientifica hanno rinvenuto un portafoglio con all'interno anche i documenti. Pantaloni, giubbotto, una mano in tasca, scarpe ai piedi che toccavano appena un piccola collinetta di sabbia. Si tratta con tutta probabilità di un suicidio, ma toccherà ora agli investigatori e alla perizia medica darne certezza.
Quando la guida di Legambiente, che si trovava in testa al gruppo di giovani insieme con una studentessa, ha visto la scena, ha fatto in tempo per ritornare indietro e a bloccare il proseguimento dell'escursione, evitando quindi che i ragazzi si trovassero di fronte quella scena. Poi, ha provveduto immediatamente ad avvertire il commissariato di polizia di Gallipoli. Sul luogo, sono giunti i colleghi della Scientifica, una ambulanza del 118 e i carabinieri. Le attività sono coordinate dal magistrato di turno Antonio Negro. Sul posto è stato ritrovato anche uno scooter Yamaha Majestic di colore nero con il quale il giovane ha, con molta probabilità, raggiunto la zona. All'interno del vano portaoggetti, sotto il sellino, rinvenuto il casco, un paio di occhiali da sole e una bobina di filo elettrico simile a quella con il quale è stato realizzato il cappio. Il cadavere dell'uomo è stato trasportato con i mezzi dell'agenzia Natali di Gallipoli, presso l'obitorio dell'ospedale "Vito Fazzi" di Lecce, dove nelle prossime ore sarà effettuata l'autopsia.
Redazione
24 marzo 2011 12:11
