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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Ex Carlo Pranzo: se piove il parcheggio è un disastro

Nonostante ripetute segnalazioni, la situazione nell'area di interscambio non cambia. Per lasciare l'auto percorsi da enduro e pozzanghere. Non certo un bel biglietto da visita per la città di Lecce

LECCE - Immaginate di essere dei turisti che, magari per la prima volta, arrivano a Lecce in auto. O di essere degli studenti universitari impegnati in attività didattiche presso le sedi di viale dell'Università. Oppure, ancora, di essere lavoratori nei dintorni dell'ingresso principale di Lecce.
Con ogni probabilità lascerete l'auto, o il camper, nell'area dell'ex Carlo Pranzo, la più vicina al centro storico e con una buona capienza. Anche conveniente, considerando che pagando un costo ragionevole per il parcheggio si ha diritto all'autobus che fa il giro della circonvallazione e ai mezzi elettrici. Chi frequenta l'ateneo non paga nemmeno la sosta, basta esibire il libretto; ci sono cinquanta posti riservati.

Niente male, si direbbe. Se non fosse che le condizioni del tempo possono cambiare, e di molto, lo scenario. Quando piove, infatti, su un fondo già di per sé dissestato, degno di un percorso da enduro, si creano delle pozzanghere che non lasciano ipotizzare la profondità della buca, oltre a rendere probabile anche qualche caduta nel fango che spunta tra un'auto e l'altra per la composizione del terreno. Non serve il diluvio universale, ma basta una normale precipitazione stagionale per trasformare il parcheggio in un disastro. Nonostante la brecciolina che viene ogni tanto sparsa qua e là ma che, evidentemente, risolve poco o nulla.

La situazione è nota da tempo e questo giornale se ne è occupato più volte, da ultimo a novembre (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=23649). Diverse associazioni se ne sono occupate, senza riportate risultati degni di nota. Tra queste anche l'Aduc, il cui delegato per Lecce, l'avvocato Alessandro Gallucci, spiega: "Nel corso degli ultimi due anni, in più occasioni, abbiamo chiesto alla giunta di porre rimedio a questa situazione disastrosa.

"A palazzo Carafa, evidentemente, sono impegnati a far altro. Gli utenti di quell'area - conclude Gallucci - pagano un euro e cinquanta al giorno o dieci al mese ma nonostante ciò rischiano di slogarsi le caviglie, rompere le sospensioni delle auto e sporcarsi se piove. Ribadiamo il nostro invito all'amministrazione comunale di spiegare alla cittadinanza i progetti per quella zona e d'intervenire rapidamente per metterla in sicurezza".

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