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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Galatina

"Off side", finisce in carcere Luciano Coluccia, ex presidente della Pro Italia

L'ordine di carcerazione eseguito dalla squadra mobile. Oggi 72enne, con il figlio fu accusato di aver offerto compensi in denaro per alterare alcune gare a favore del Galatina, oltre che di estorsioni e altri reati

GALATINA – Finisce in carcere Luciano Coluccia, 72ene di Noha di Galatina, già condannato con il figlio Danilo Pasquale, 41enne, a seguito dell’operazione “Off Side” della squadra mobile di Lecce. Ieri, gli stessi agenti della mobile hanno dato esecuzione all’ordine di carcerazione emesso dalla Procura. Coluccia era già ai domiciliari e sta scontando la pena di nove anni e quattro mesi di reclusione.

La vicenda si contestò il fatto di aver alterato, offrendo anche somme di denaro, il risultato di alcune partite del campionato regionale pugliese di calcio, nel corso della stagione 2015/2016, per favorire la promozione alla categoria superiore della Pro Italia Galatina, società di cui Luciano Coluccia era presidente. All’epoca dei fatti furono emesse nove ordinanze di custodia cautelare e fu posto agli arresti domiciliari.

Attraverso le indagini è stato documentato il “riconoscimento della capacità criminale del clan ad imporsi sul territorio grazie alla forza d’intimidazione del vincolo associativo e della condizione di sottomissione che ne deriva” e il tentativo di eludere ulteriori attività di contrasto da parte della magistratura e delle forze dell’ordine, indirizzando gli interessi verso settori apparentemente leciti.

Le attività tecniche accertarono come l’omonimo e storico clan di riferimento nell’area di Galatina, attraverso Luciano e Danilo Pasquale Coluccia, avesse acquisito il totale controllo della squadra di calcio, con annesso stadio comunale “Specchia”, utilizzandola come strumento per la costante e pressante richiesta di somme di denaro a commercianti e imprenditori della zona, a titolo di “sponsorizzazione” offrendo in cambio “protezione”.

Padre e figlio avrebbero anche falsato diverse partite del campionato attraverso la promessa o l’offerta di denaro o altre utilità ad allenatori, dirigenti e giocatori di squadre avversarie per condizionare il risultato in maniera positiva a favore della Pro Italia Galatina.

Altre circostanze evidenziate dalle indagini furono la richiesta di intervento su imprenditori per condizionarne le scelte, come ad esempio il licenziamento di lavoratori occupati non graditi al clan, nonché l’attività di recupero crediti utilizzando minacce rafforzate dall’uso del cognome e della fama criminale della famiglia per ottenerne denaro.

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