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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Lequile

Giornate Fai di primavera: un'esperienza di cittadinanza

LEQUILE - Anche l'Istituto Comprensivo di Lequile ha partecipato alle Giornate Fai di primavera del 23-24 marzo con la visita al Convento dei Francescani. Riscoprire luoghi e monumenti ma anche sensibilizzare e promuovere un rapporto armonico, rispettoso e consapevole tra uomo e natura.

E' stato questo il messaggio del FAI che i docenti della Scuola di Lequile hanno recepito e trasmesso agli alunni in queste tradizionali giornate. Una straordinaria occasione di coinvolgimento con un'esperienza di cittadinanza attiva:la visita delle bellezze architettoniche del Convento di San Francesco. L'opera fu costruita tra il 1613 e il 1619 da maestranze locali. La chiesa, seicentesca, presenta una facciata lineare, con portale sormontato da un timpano triangolare, lequile.jpg in asse con il finestrone centrale. L'interno, a navata unica rettangolare, ospita otto cappelle contenenti gli altari della Madonna del Carmine, di Sant'Antonio da Padova, del Sacro Cuore di Gesù, dell'Immacolata, dei Santi Medici e di Sant'Elisabetta e le nicchie, nelle prima cappella di destra e di sinistra, di San Francesco d'Assisi e di Sant'Egidio Maria da Taranto. Pregevole è l'altare maggiore arricchito da un tabernacolo ligneo.

Il Chiostro ospita un pozzo centrale, mentre sulle pareti vi sono undici affreschi datati 1692 che rappresentano la Via Crucis. Il Refettorio è stato realizzato dai legnaioli riformati (per quanto concerne la parte lignea), tra il 1692 ed il 1695, mentre sconosciuta rimane l'identità dei frescanti delle scene dipinte sugli schienali e quelle degli affreschi sulle pareti, rappresentanti il "Capitolo delle Stuoie" e "L'incontro di San Francesco e San Domenico" sulla parete dell'ingresso e "La cena del Signore" sulla parete frontale. La biblioteca, intitolata a San Francesco, rientra nel circuito delle "Biblioteche di Terra d'Otranto". Fu costruita nel 1695 e conserva un fondo antico di 2093 volumi, tra cui cinquecentine, seicentine e settecentine di vari tipografi veneziani, romani, napoletani, francesi, etc. Lodevole l'impegno dei docenti che hanno saputo cogliere l'importanza dell'iniziativa e offrire ai ragazzi l'opportunità di conoscere in maniera più approfondita uno dei tesori nascosti della nostra comunità. Da sempre il FAI, infatti, con un programma di proposte didattiche per le scuole,è convinto che sensibilizzare i giovani nei confronti del patrimonio culturale sia il primo passo decisivo per diffondere una cultura di rispetto per i beni del nostro Paese.

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