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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Otranto

Gli operatori rilanciano: “Situazione grave ad Alimini e Frassanito”

I titolari degli stabilimenti balneari di Otranto rispondono ad Alfredo Prete e a quanti hanno giudicato gli interventi studiati sui litorali idruntini come "inutili": "Senza ripascimento la stagione turistica non potrà iniziare"

OTRANTO - Gli interventi di ripascimento previsti sul litorale di Otranto sono “urgenti” e “fondamentali” per dare inizio alla stagione turistica. Lo dicono gli operatori balneari della zona ed, in particolare, i titolari dei lidi che sorgono sulle spiagge di Alimini e Frassanito, ormai devastati dalle mareggiate e dagli effetti dell’erosione. Gli imprenditori replicano, così, a chi considera tali interventi “inutili ed esclusivamente compensativi”, come affermato dal presidente della Camera di Commercio di Lecce, Alfredo Prete.

L’incontro svolto giovedì scorso presso la sede del Comune di Otranto, tra operatori di Assobalneari Salento e amministratori, è servito, secondo gli stessi, a fare il punto sulla situazione e a presentare al sindaco Luciano Cariddi il progetto di ripascimento a breve termine (da attivare entro metà marzo), utile a spostare circa 60mila metri cubi di sabbia dal fronte marino al costo di 300mila euro. Saranno gli operatori a sobbarcarsi i costi delle aree in concessione, mentre il Comune valuterà la possibilità di effettuare un intervento simile sulle porzioni di spiaggia libera.

Il litorale di Otranto è una zona molto sensibile e delicata dal punto di vista ambientale. Nelle linee guida emanate dalla Regione Puglia, nel dicembre 2011, l’intervento di manutenzione ordinaria proposto da Assobalneari Salento è l’unico riconosciuto come fattibile: ricostruzione dunale e ripascimento rappresentano, per ora, il modo più corretto e veloce per mantenere inalterato l’equilibrio delle spiagge.

Le condizioni in cui versano i lidi non lascerebbero spazio a ulteriori considerazioni. Gli imprenditori balneari di Otranto sostengono di trovarsi davanti ad un bivio: portare la sabbia e riaprire le strutture, oppure lasciare la situazione invariata e rinunciare alla stagione estiva 2012. Gli interventi strutturali, costosi e lunghi, da realizzare solo con l’appoggio delle istituzioni, non potranno in alcun modo risolvere il problema nei prossimi due mesi. Per questo motivo Assobalneari Salento ha preferito dare voce alle testimonianze dalle strutture più colpite.

Salvatore Bellisario, titolare del lido Acquachiara in Alimini, sottolinea che la situazione sia disastrosa: “Da soli, noi imprenditori, non possiamo sopportare costi per opere strutturali – spiega – l’intervento di ripascimento costerà migliaia di euro ma ci aiuterà a garantire la stagione turistica. La scelta è spendere oppure affogare, non possiamo permetterci il lusso di arrivare a giugno senza la spiaggia. Ma allo stesso tempo chiediamo alle istituzioni, e alla stessa Camera di Commercio, di programmare interventi di lungo periodo e mettere a disposizione i fondi necessari a pagare opere di ampio respiro che coinvolgano tutto il Salento”.

Pino Pappadà, titolare del lido Tropea, commenta: “Viviamo in una situazione di completo degrado, se non ci rimbocchiamo le maniche per fare il ripascimento dovremo dire addio alla prossima stagione. Il lido è stato distrutto dalle mareggiate di ottobre scorso. Sono costretto a ricostruire l’intera struttura”.

Carlo De Iacob, titolare del lido Fico d’india, dichiara: “Siamo in bilico, manca buona parte del fronte mare e abbiamo perso le quote di spiaggia. Nei prossimi giorni ci incontreremo con altri tre stabilimenti per cercare di quantificare i metri cubi da acquistare. Al momento non possiamo accettare prenotazioni. Nell'incertezza è impossibile programmare senza rischiare un danno economico incalcolabile, nel 2009 siamo stati costretti a rimborsare 20 abbonamenti. Solo la sabbia può salvarci”.

Leonardo Giannotta, titolare del Giro di Boa a Frassanito, puntualizza: “Ormai il lido si trova su un banco di roccia, le dune sono state smontate completamente dal mare che, purtroppo, è riuscito ad infiltrarsi anche nella pineta. Intervenire con il ripascimento è fondamentale, in caso contrario non potrò riaprire la struttura”.

 

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