Il caso "Iskenia" finisce sul tavolo della Procura

La Procura della Repubblica ha aperto l'inchiesta sull'"Iskenia", la società lussemburghese che ha comperato terreni alla periferia di Lecce. L'anonima società, costituita nel dicembre del 2002, si occupa, tra l'altro, della gestione di un'agenzia immobiliare, dell'acquisizione e della vendita, della locazione e dell'amministrazione di immobili anche per conto di terzi. Gli amministratori dell'"Iskenia" ricorrono a società anonime, in un gioco di scatole cinesi, come si comprende dai Memorial dal 1999 al 2006. La società opera all'estero, si è interessata anche a immobili di Lecce. Ha acquistato i terreni fra via Rocco Scotellaro e via Caliò Pomponio. Come mai?

E' questo l'interrogativo che tenterà di sciogliere la magistratura. Il sospetto che l'"Iskenia" costituisse un paravento per celare altri interessi fu sollevato il 19 gennaio scorso da Mario De Cristofaro, candidato sindaco per le liste "Socialpopolari" e "Città Rosa". Secondo lo storico rappresentante della destra leccese qualcuno avrebbe voluto comperare, attraverso l' "Iskenia", quei terreni siti prima della tangenziale in quanto destinati dal Piano urbanistico generale ad aree di nuova urbanizzazione, ricettiva e residenziale, ad aree di insediamento perturbano e rurale, a parco dei servizi urbani. Chi, si chiedeva De Cristofaro, se non qualcuno che conosceva la futura destinazione dei terreni oggi sottoposti a uso agricolo?

Il candidato sindaco si chiedeva quale necessità sussistesse nel ricorso a una società anonima del Lussemburgo e perché la stipula dei contratti di compravendita fosse stata sottoscritta davanti ad un notaio esercitante a Gioia del Colle. De Cristofaro si domandava anche quali scopi avessero animato gli affari dell'"Iskenia" e se fosse l'unica società straniera ad aver comperato terreni a Lecce. La magistratura ha aperto un fascicolo contro ignoti.