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Cronaca Gallipoli

Il Comune "sequestra" il pulmino del Nautico

A Gallipoli notificato dalla Sobarit il fermo amministrativo del veicolo per un debito di 50mila euro legato alla tassa sui rifiuti. Il dirigente scolastico Andrisani furioso: "Amministrazione sorda"

Se la notizia non fosse seria e preoccupante per i suoi risvolti sociali, ci sarebbe da sorridere. Invece accade anche questo in riva allo Ionio: un debito di poco superiore ai 50mila euro vantato dalla Sobarit per conto del Comune di Gallipoli mette nei guai l'Istituto Tecnico Nautico "Vespucci" della cittadina ionica. O meglio lascia letteralmente a piedi studenti e docenti della scuola che non potranno usare (fino a quando tutta la faccenda non sarà chiarita in sede amministrativa) un pulmino in dotazione per il trasporto, e utilizzato in particolare nella nuova sede decentrata sulla provinciale per Sannicola.

Ma cosa è accaduto? In parole povere dal 2003 al 2006 sono state notificate all'Istituto scolastico gallipolino le cartelle esattoriali relative al pagamento della tassa sui rifiuti da parte della società di riscossione che opera per conto del Comune. Somme evidentemente non corrisposte (e secondo la scuola, forse, nemmeno dovute....) visto che il 21 maggio scorso, nella vecchia sede del Nautico di via Gramsci, è giunta la disposizione del fermo amministrativo del piccolo pulmino utilizzato per il trasporto degli allievi. Motivazione? La Sobarit vanta, per conto del Comune di Gallipoli, un credito complessivo di 50.508,82 euro (sempre "presunto" secondo il dirigente scolastico Salvatore Andrisani) relativo alla tassa sui rifiuti solidi urbani, e per tanto ha attivato le procedure di recupero coatto nei confronti dell'Istituto Nautico.

Quindi, come primo passo, niente uso del pulmino. Studenti appiedati, e in più l'invito a presentarsi entro 20 giorni presso gli sportelli della Sobarit di Lecce per "regolarizzare" il debito nei confronti del Comune. Pena la confisca del veicolo. Il dirigente scolastico Salvatore Andrisani è a dir poco furioso per la situazione del tutto paradossale: "Siamo di fronte ad un'amministrazione comunale sorda ed insensibile ai bisogni delle scuole e che, più volte sollecitata e richiamata al rispetto degli accordi tra Anci e Ministero, non ha ritenuto opportuno fornire alcuna risposta" commenta, "così come un ente esattore delegato che ritiene di poter risolvere il contenzioso con un fermo ridicolo che blocca una attività socialmente meritoria".

Ne segue anche un riflessione più ampia da parte del massimo dirigente dell'istituto Vespucci secondo cui "tutte le altre istituzioni compreso il ministero della Pubblica istruzione non legiferano chiaramente su tali argomenti e in questo modo non forniscono le risorse adeguate per soddisfare le esose richieste dei Comuni e abbandonano di fatto le scuole al proprio destino in un caos amministrativo senza uguali". Eppure una risoluzione al "pasticcio" ci sarebbe ed è esplicitata proprio nella comunicazione della Sobarit: ".....o sopraggiunta sospensione o sgravio da parte dell'ente creditore...." si legge tra le righe del provvedimento. Ovvero se il Comune si mettesse la mano sulla coscienza. Certo i precedenti tra il sindaco Barba e il dirigente Andrisani non lasciano margini all'ottimismo: qualche mese addietro sulla querelle degli interventi di ristrutturazione dell'edificio e dei locali di via Gramsci, la mediazione con il Comune ha rischiato spesso di finire....nella spazzatura.

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