Il maresciallo si denuda, ma lei è una poliziotta
Un maresciallo dell'aereonautica 57enne di Lecce condannato a otto mesi per atti osceni. Il fatto è avvenuto lo scorso anno. La donna che sarebbe stata importunata è un'agente della penitenziaria
Redazione
11 febbraio 2010 14:21
LECCE - Un maresciallo dell'aereonautica che si spoglia di fronte ad un'agente di polizia penitenziaria. L'eccessivo esibizionismo di Angelo Allegrino, 57enne leccese, ha portato il giudice Pietro Baffa a condannarlo ad 8 mesi di reclusione, pena sospesa, per atti osceni. I ruoli istituzionali dei due protagonisti hanno contribuito a rendere interessante una vicenda che altrimenti non avrebbe suscitato particolare clamore. L'episodio risale alla sera del 17 luglio del 2007.
La donna oltraggiata, un'ispettrice, era uscita dalla sua abitazione per andare a comprare un pacchetto di sigarette. Stava percorrendo via Pappacoda, per tornare a casa, quando si è sentita affiancare da una Fiat Uno di colore bianco, che l'ha superata per poi accostare al margine destro della carreggiata.
La strada in quel momento era deserta, e la donna per paura di essere importunata ha attraversato la strada passando dall'altro lato del marciapiede. Al quel punto ha sentito un richiamo insistente provenire dalle sue spalle; inizialmente ha tentato di ignorarlo, ma alla fine è stata costretta a voltarsi. Davanti ai suoi occhi si è materializzata l'immagine di un uomo, che aveva abbassato pantaloni e slip fino alle ginocchia per mostrarle le sue parti intime. L'ispettrice a quel punto si è avvicinata e si è qualificata, comunicando ad Allegrino di far parte della polizia penitenziaria. A quel punto, l'uomo si è rivestito in tutta fretta, e si è scusato più volta. Ma la donna non ha inteso fargliela passare liscia: si è infatti piazzata davanti alla macchina per non farlo andare via, ed ha poi chiamato… i carabinieri.
Alla presenza dei militari, così come nel corso del processo, l'uomo si è giustificato dicendo che in quel momento stava semplicemente espletando alcuni bisognini, negando dunque ogni accusa. Ma il Tribunale non gli ha creduto. L'uomo era difeso dall'avvocato Francesca Conte.
La donna oltraggiata, un'ispettrice, era uscita dalla sua abitazione per andare a comprare un pacchetto di sigarette. Stava percorrendo via Pappacoda, per tornare a casa, quando si è sentita affiancare da una Fiat Uno di colore bianco, che l'ha superata per poi accostare al margine destro della carreggiata.
La strada in quel momento era deserta, e la donna per paura di essere importunata ha attraversato la strada passando dall'altro lato del marciapiede. Al quel punto ha sentito un richiamo insistente provenire dalle sue spalle; inizialmente ha tentato di ignorarlo, ma alla fine è stata costretta a voltarsi. Davanti ai suoi occhi si è materializzata l'immagine di un uomo, che aveva abbassato pantaloni e slip fino alle ginocchia per mostrarle le sue parti intime. L'ispettrice a quel punto si è avvicinata e si è qualificata, comunicando ad Allegrino di far parte della polizia penitenziaria. A quel punto, l'uomo si è rivestito in tutta fretta, e si è scusato più volta. Ma la donna non ha inteso fargliela passare liscia: si è infatti piazzata davanti alla macchina per non farlo andare via, ed ha poi chiamato… i carabinieri.
Alla presenza dei militari, così come nel corso del processo, l'uomo si è giustificato dicendo che in quel momento stava semplicemente espletando alcuni bisognini, negando dunque ogni accusa. Ma il Tribunale non gli ha creduto. L'uomo era difeso dall'avvocato Francesca Conte.
Redazione
11 febbraio 2010 14:21
