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Domenica, 28 Aprile 2024
L’indagine della procura di Lecce

Immagini e video pedopornografici scambiati anche all’estero. Ai domiciliari

Operazione della Polizia postale che nelle scorse ore ha eseguito l’ordinanza cautelate emessa dal gip. Il presunto responsabile è accusato di essersi procurato e di aver poi divulgato e ceduto una ingente quantità di materiale realizzato coinvolgendo dei minori

LECCE – Il quantitativo di foto e video rinvenuto su computer e telefonino non lascia molti dubbi sulla condotta illecita e il materiale pedopornografico, scambiato con utenti e in rete, anche all’estero, ha messo nei guai un uomo residente in provincia di Lecce per il quale il gip del tribunale salentino, su richiesta della procura, ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.

L’attività d’indagine dalla Polizia postale e delle comunicazioni della Puglia è ancora in ulteriore approfondimento. E il giudice per le indagini preliminari, condividendo pienamente le risultanze investigative emerse a seguito dell’articolata e meticolosa attività di indagine coordinata dalla procura ed eseguita dal personale della Polizia postale di Lecce, ha quindi emesso l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del presunto responsabile di tali condotte, che è stata prontamente eseguita nelle scorse ore.

I reati contestati sono legati alla pornografia minorile e alla detenzione di materiale pedopornografico. L’uomo (di cui al momento non è stato possibile verificare le generalità) è accusato di essersi procurato e aver detenuto, e di aver poi divulgato e ceduto, una ingente quantità di materiale pedopornografico, realizzato coinvolgendo dei minori.

Dalle prime evidenze investigative all’interno di dispositivi informatici nella disponibilità del presunto responsabile, sono state rinvenute oltre ventunomila immagini e duemilacinquecento video di natura pedopornografica.

L’indagine è stata condotta da personale della Sezione operativa distrettuale per la sicurezza cibernetica della Polizia postale e delle comunicazioni di Lecce ed ha preso avvio a seguito di una segnalazione proveniente dal Cncpo, il Centro nazionale contro la pedopornografia online, che aveva appunto segnalato che un utente della rete aveva divulgato materiale pedopornografico inviandolo anche a soggetti residenti fuori regione e anche all’estero.

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