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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Poggiardo

Ingerisce tre fiale di cianuro, muore 30enne. Sarà disposta l'autopsia

Il caso a Poggiardo. Sebbene si debba trattare di suicidio, la Procura intende indagare a fondo nella vicenda

POGGIARDO – L’hanno trovato riverso su una panchina, poco dopo le 4 di notte. Ha anche annunciato di voler compiere un insano gesto, via telefono, a quanto pare fornendo anche alcune istruzioni a un amico sulla spedizione di alcune missive rimaste in sospeso.

Una vicenda triste e sconvolgente, quella accaduta a Poggiardo, dove un giovane di soli 30 anni ha perso la vita, ingerendo del cianuro. Ben tre le fiale usate, che l’hanno portato in poco tempo in uno stato d’incoscienza e alla morte. Purtroppo, quando è stato rinvenuto dall'amico, subito uscito di casa, era evidentemente già grave, anche se ancora cosciente. E' stato lo stesso 30enne a rivelare quale sostanza assunta. E tutta la vicenda, adesso, è al vaglio dei carabinieri della stazione locale e della compagnia di Maglie che stanno svolgendo le indagini.

Sebbene non sembrino sussistere dubbi, per ora, sul fatto che si sia trattato di un suicidio, vi sono alcuni aspetti da chiarire. In primis, come il 30enne sia entrato in possesso del cianuro, una sostanza per la quale non esistono ovviamente vie legali, a meno di non essere un esperto del settore dotato del patentino d’abilitazione all’impiego dei gas tossici (tali sono classificati i cianuri, Ndr). E’ più che probabile che sia stato usato un canale parallelo, forse (è per adesso solo un’ipotesi) tramite contatti ottenuti navigando nel controverso deep web. I militari, in queste ore, stanno ascoltando varie testimonianze per ricostruire meglio l’intera vicenda in ogni suo aspetto.

Quello che si sa, al momento, è che il 30enne, subito dopo il ritrovamento, è stato accompagnato presso il punto di primo intervento dell’ospedale “Pispico” di Poggiardo e da qui, ancora vivo e in grado egli stesso di confermare ai sanitari cosa avvenuto, subito dopo dal personale del 118 al “Veris Delli Ponti” di Scorrano, attese le condizioni critiche. Purtroppo, l’arresto cardiocircolatorio subentrato gli ha stroncato la vita alle prime ore del giorno, nel corso del ricovero. 

Nelle tasche del giovane sembra che ci fosse anche un biglietto, un invito alla donazione dei suoi organi. Il corpo del 30enne, che peraltro era stato anche in cura, è stato trasportato presso la camera mortuaria dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. La Procura non vuole lasciare nulla d’intentato. Forse già lunedì, dunque, il pubblico ministero di turno, Maria Rosaria Micucci, conferirà al medico legale si svolgere un’autopsia. Si vuole avere la conferma assoluta sulle cause del decesso. 

(Articolo aggiornato alle 15 circa con dettagli più precisi)          

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