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Domenica, 28 Aprile 2024
Doppio intervento

Per una malformazione non può nutrirsi: neonato salvato dai medici leccesi

Il piccolo paziente con una rara problematica congenita all’apparato digerente aveva difficoltà anche solo ad ingoiare la saliva. Con un doppio intervento al “Fazzi” ricostruita la continuità dell’esofago: ora sta bene

LECCE – Un complesso intervento che salva la vita a un neonato con un grave malformazione congenita all’apparato digerente: importante risultato clinico al “Vito Fazzi” di Lecce su un piccolo paziente, preso in carico dall’Unità di neonatologia e Nido del nosocomio del capoluogo salentino.

Il bimbo veniva presentato con una rara associazione di atresia dell’esofago e ano imperforato, ma all’arrivo a Lecce la situazione si è rivelata ancora più grave del previsto, perché non poteva nutrirsi, ingoiare saliva, né emettere feci.

Dopo la stabilizzazione delle condizioni generali nell’Utin, l’équipe della chirurgia pediatrica ha deciso, in accordo con i neonatologi, di procedere a una correzione in due tempi della rara associazione malformativa, con un primo intervento sul basso intestino e un secondo intervento, a distanza di qualche giorno, per ricostruire la continuità dell’esofago e chiudere la comunicazione anomala con i polmoni. Fondamentale, per la realizzazione dell’attività chirurgica, è stata la collaborazione con l’unità operativa complessa di anestesia e rianimazione.

Il successivo decorso postoperatorio è stato gestito dall’équipe neonatologica dell’Utin con il quotidiano supporto dei chirurghi pediatri.

A distanza di circa 20 giorni dall’intervento sull’esofago, il piccolo ha potuto gradualmente iniziare ad alimentarsi in modo naturale con una buona ripresa della crescita in peso che ne ha consentito la definitiva dimissione dopo poco più di un mese di vita.

“È un risultato raggiunto grazie alla collaborazione multidisciplinare – ha dichiarato il direttore dell’Utin, Enrico Rosati - tra tutte le figure specialistiche coinvolte e non rappresenta sicuramente un caso isolato: negli ultimi mesi hanno seguito con successo lo stesso percorso chirurgico-neonatologico altri quattro neonati affetti da malformazioni ano-rettali. Siamo in grado di trattare e curare patologie molto complesse, alla stregua di più noti Centri fuori regione”.

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