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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

L'edilizia senza regole: il record amaro del Salento

Giro di vite contro le imprese irregolari e il lavoro nero. Carabinieri e Direzione del lavoro di Lecce scoprono che quasi il 70 per cento dei cantieri sono fuori legge. Sospese dai lavori tre aziende

Provvedimenti drastici contro i cantieri irregolari e l'emersione del lavoro nero. Tutto questo per arginare la piaga di cui l'Italia mantiene il macabro record, vale a dire le morti bianche. Il caso più eclatante è quello scoperto sabato scorso dalla Direzione provinciale del lavoro di Lecce e dai carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro. In seguito alle ispezioni hanno proceduto alla sospensioni dei lavori in tre cantieri edili, due a Muro Leccese, l'altro a Calmiera. Le tre imprese avevano occupato manovalanza in nero superando la soglia del 20 per cento rispetto al personale in forza. Ora, oltre a pagare maxi sanzioni, i titolari delle aziende coinvolte sono stati segnalati al ministero delle Infrastrutture al fine di sospendere il diritto di partecipazione agli appalti pubblici.

Ecco cosa accadeva in queste tre imprese: su 11 lavoratori, tre erano in nero e un altro irregolare. Dieci le violazioni amministrative in materia di lavoro e legislazione sociale, per le quali sono state elevate sanzioni pecuniarie per un importo complessivo pari 15mila euro; e poi 12 violazioni penali in materia si sicurezza ed igiene dei luoghi di lavoro con conseguente deferimento all'autorità giudiziaria del datore di lavoro. I controlli sono stati effettuati di sabato, giorno non lavorativo nel settore edilizio, ma hanno anche interessato imprese già sottoposte a verifica nel corso degli ultimi mesi. Violazioni ritenute dagli ispettori frequenti, continuano inoltre a riguardare la realizzazione non a norma di strutture il cui fine è quello di evitare la cadute degli operai dall'alto e che in alcuni casi erano inesistenti. E come purtroppo la cronaca registra, sono proprio le cadute dall'alto tra le cause più frequenti di infortuni spesso mortali.

Dettagli sull'operazione denominata "10mila cantieri", voluta a livello nazionale dal ministero del Lavoro e dalla Previdenza sociale, sono stati resi noti questa mattina nell'ambito di una conferenza stampa tenuta presso il Comando provinciale dei carabinieri di Lecce. Il direttore della Direzione provinciale del lavoro Giacomo Lippolis ha illustrato i risultati dell'operazione che si è protratta da giugno a settembre 2007. Il dato allarmante e che vale per tutti è quello relativo proprio alla percentuale di imprese irregolari del settore edilizio nella provincia di Lecce, dove quasi il 70 per cento di queste sono risultate irregolari. I controlli sono stati compiuti in 220 cantieri: 360 le aziende ispezionate, 240 quelle ritenute irregolari, di cui una risultava del tutto sconosciuta. Duecentodue le aziende verso le quali sono state impartite prescrizioni per violazioni penalmente rilevanti in materia di sicurezza ed igiene dei luoghi di lavoro. In totale, otto provvedimenti sono stati emessi per la sospensione dei lavori. Ed ancora: 128 i lavoratori irregolari individuati, di cui 32 totalmente in nero.

L'importo complessivo delle sanzioni amministrative ammonta a 318mila euro, di cui 242mila euro solo a titolo di maxi-sanzioni per lavoro sommerso. Infine, 322mila euro riguardano i contributi evasi e poi recuperati. "Le violazioni più frequenti - ha spiegato Lippolis - hanno riguardato, oltre alla materia dell'avviamento e del collocamento al lavoro, l'orario di lavoro e la sicurezza dei luoghi di lavoro, con particolare riferimento alla tutele atte ad evitare le cadute dall'alto e quelle relative agli impianti elettrici".

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