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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Lavori non pagati e controlli stradali mirati a un imprenditore: imputato un carabiniere

Si aprirà a marzo il processo abbreviato a un ex comandante di una stazione locale accusato di concussione. Al vaglio del giudice ci sarà la consulenza della difesa finalizzata a smentire la vittima

LECCE - L’accusa è di concussione, perché abusando del ruolo di comandante di una stazione locale dei carabinieri, avrebbe costretto un imprenditore ad accettare le sue condizioni di pagamento in merito a lavori di manutenzione straordinaria in un immobile di proprietà, arrivando, in caso di rifiuto, a disporre mirati controlli stradali nei suoi riguardi.

Questo il reato dal quale dovrà difendersi l’ex comandante (poi trasferito in un’altra sede e oramai prossimo al pensionamento), nel processo che si aprirà il 4 marzo davanti al giudice del tribunale di Lecce Angelo Zizzari. Ieri, l’imputato, attraverso l’avvocato Gianpiero Tramacere e l'avvocata Claudia Santoro, ha ottenuto dallo stesso gup di essere giudicato col rito abbreviato condizionato da una consulenza tecnica che proverebbe la sua estraneità agli addebiti.

Nello specifico, stando alle carte dell’inchiesta, il militare prima avrebbe costretto il malcapitato: a eseguire gli interventi per un importo di gran lunga inferiore a quello indicato nel preventivo; poi ad accontentarsi degli acconti versati con quattro bonifici, per la somma totale di 11mila euro; infine, a rinunciare a chiedere il saldo delle somme dovute, complessivamente pari a oltre 45mila 600 euro per lavori iniziati nel luglio 2019 e completati nel 2021, riferendo che se avesse continuato a pretendere il pagamento, si sarebbe reso autore di una persecuzione senza fine.

Dalle parole sarebbe passato ai fatti, sempre secondo la ricostruzione accusatoria, con mirati e approfonditi controlli stradali nei riguardi del costruttore, sin dai primi interventi, quando quest’ultimo, dopo aver realizzato il massello, verificata l’indisponibilità del committente a versargli un acconto inferiore alla somma di 5mila euro, sospese i lavori. Nel giro di una settimana, fu così destinatario di due contravvenzioni: il 2 luglio, per guida senza casco, e il 9 luglio, per guida di mezzo sottoposto a fermo amministrativo, ricevendo poi sollecitazioni di questo tipo: “Non hai capito che devi finire il lavoro”, “ti seguito”, “fai quello che ti dico io altrimenti”, “se non spicci la fatica, non ti faccio più lavorare”. A quel punto, la presunta vittima avrebbe ripreso i lavori, senza ricevere alcun acconto, e ottenendo solo dalla fine di settembre piccoli versamenti. 

Le cose sarebbero peggiorate, quando ultimata l’opera, l’imprenditore avrebbe preteso il saldo e il comandante avrebbe intensificato gli accertamenti stradali nei suoi riguardi: quattro verifiche tra novembre e dicembre 2022, all’esito delle quali furono elevate altrettante contravvenzioni, tre per mancato uso della cintura di sicurezza e una per usura e lesioni del pneumatico posteriore. L’ultima sanzione amministrativa, sempre per mancato uso della cintura, risale allo scorso 21 marzo, ma in questo caso, l’uomo riuscì a fare inserire, per la prima volta, nel verbale che il maresciallo gli voleva togliere la patente. 

Dopo la sua denuncia, presero il via le indagini dei carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Lecce, al termine delle quali, la sostituta procuratrice Donatina Buffelli, aveva chiesto il rinvio a giudizio del comandante. Come anticipato, il processo si celebrerà col rito abbreviato, richiesto dallo stesso imputato fiducioso di poter dimostrare la sua innocenza in tempi rapidi. In aula, come parte civile, ci sarà la persona offesa con l’avvocato Antonio Bolognese. 
 

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