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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Rapinatore seriale di banche condannato a tre anni e otto mesi di reclusione

Antonio Conte, 27enne leccese, fu arrestato dagli agenti della squadra mobile. In tutto avevano messo da parte un bottino di circa 8mila euro. A incastrarlo indizi raccolti dalla scientifica e fotogrammi. Operava con un complice

LECCE – Si è concluso con una condanna a tre anni e otto mesi di reclusione la vicenda giudiziaria di uno dei due rapinatori arrestati a settembre scorso con l’accusa di aver messo a segno tre rapine, in meno di venti giorni, a danno di istituti di credito del capoluogo. Colpi compiuti in qualche caso anche a volto scoperto, oppure indossando parrucche: il 22 agosto nella filiale Carime di via Gabriele D'Annunzio, il 7 settembre nella Carige di via Oberdan e il 10 settembre nell'Arditi Galati di via San Cesario.

Si tratta di Antonio Conte, 27enne leccese, arrestato dagli agenti della squadra mobile. In tutto, avevano messo da parte un bottino di circa 8mila euro. A incastrarlo una luna serie di indizi raccolti dalla scientifica, oltre ai filmati registrati dalle telecamere di videosorveglianza presenti nelle banche.

Conte, assistito dall’avvocato Annamaria Ciardo, in sede di incidente probatorio ammise le proprie responsabilità per tutti e tre i colpi. L’uomo spiegò di aver agito spinto da grosse difficoltà economiche che non gli permetterebbero, neppure, di mantenere la famiglia e sfamare i suoi figli. Si trattava di un soggetto incensurato.

Antonio Conte-3-2Anche l’altro arrestato, Mauro Manicardi, 41enne genovese ma residente da qualche anno a Lecce, ammise di aver compiuto le tre rapine. A spingere il 41enne, alle prese con gravi problemi di salute e di tossicodipendenza, a perpetrare i colpi, una grave situazione d’indigenza. Manicardi, infatti, dichiarò di non percepire da oltre sette mesi la pensione d’invalidità legata alle sue patologie.

L’arrestato si assunse anche la paternità dei 150 grammi di eroina e 5 di cocaina rinvenuti dagli agenti in una vecchia Alfa Romeo che era nella sua disponibilità. Droga acquistata, secondo le sue dichiarazioni, con parte dei proventi delle rapine. Il 41enne, che ha scelto il giudizio con rito abbreviato, è stato condannato a cinque anni. 

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