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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Spunta la violenza sessuale: si allarga il fronte dell’indagine sul viceprocuratore onorario

Emerge una costola dell'inchiesta principale sul 57enne tarantino, che opera per il tribunale di Lecce e che avrebbe insabbiato indagini previo richieste di denaro. Riguarda Benevento: qui si sarebbe finto cardiologo, con la complicità di un vero medico, abusando di ignare pazienti

LECCE – Assume una piega nuova e per certi versi inattesa, l’indagine in atto su Antonio Zito, l’avvocato 57enne della provincia di Taranto che riveste anche il ruolo di viceprocuratore onorario presso il tribunale di Lecce. Proprio in questa seconda veste, infatti, come noto è indagato dalla procura di Potenza (competente per le inchieste sulla magistratura del capoluogo salentino) insieme ad altri sei, fra cui un secondo avvocato: i due, secondo le ipotesi investigative, avrebbero compartecipato a insabbiare alcune indagini, previo pagamento di somme in denaro (in un caso, un imprenditore avrebbe versato 12mila euro). 

Ma ora emerge un altro aspetto. Su Zito, infatti, si è accesa anche la lente della procura di Benevento per presunti casi di violenza sessuale, vicende in cui sarebbe coinvolto anche un medico in servizio presso l’ospedale della città campana.

È stata l’Ansa regionale di Puglia a svelare questo secondo filone d’inchiesta, una costola del principale, perché nasce in seguito all’ascolto di alcune intercettazioni proprio nell’ambito dell’indagine del pubblico ministero potentino Vincenzo Montemurro. Ebbene, nel caso di Benevento, vi sarebbero situazioni riguardanti un ambulatorio di cardiologia dell’ospedale. Zito, in questo caso, si sarebbe presentato come cardiologo durante visite a pazienti, del tutto ignare, effettuate da un medico. E, proprio in queste circostanze, sarebbero stati commessi alcuni atti sessuali verso le donne, con la complicità del vero medico.

Si allarga, dunque, il fronte scaturito dagli accertamenti in corso per quanto sarebbe accaduto nell’ambito del tribunale di Lecce, con ipotesi di reato, in quel caso, di corruzione per l’esercizio delle funzioni, corruzione in atti giudiziari, induzione indebita e concussione. Vicende per cui è stata delegato a svolgere delle perquisizioni il Nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Lecce.

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