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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Leverano

“Ho paura, mi ucciderà”. Violentata e percossa anche davanti alla figlia di 16 mesi

A Leverano i carabinieri intervenuti in soccorso di una giovane nigeriana, subito dopo la segnalazione di un'associazione al 112. Arrestato il compagno 42enne, i fatti si sarebbero protratti nel tempo. La vittima con la piccola sono state portate in ospedale

LEVERANO – “Se continuo a vivere con lui, mi ucciderà”. Dai raggelanti messaggi scambiati con un’amministratrice di un gruppo che si dedica alla raccolta di beni di prima necessità e abiti per famiglie in difficoltà, fino all’arrivo dei carabinieri sul posto, sembra che siano passati davvero pochi minuti. Ed è così che per una donna domiciliata a Leverano si è chiuso un incubo che, se confermate tutte le accuse, si sarebbe protratto per diverso tempo. Mesi, almeno. Forse anche di più. Con minacce, botte, persino atti di violenza sessuale subiti dal compagno. Inenarrabili vicende, peraltro, non di rado consumate davanti alla loro bimba di appena 16 mesi.

Il volto sfigurato dalle percosse

Vittima, una donna nigeriana, che nella prima serata di sabato scorso, 9 dicembre, ha contattato un’amministratrice dell’associazione Sos Family Lecce. Messaggi e foto del suo volto sfigurato dalle percosse, parlavano chiaro. “Questa è la mia situazione attuale. Mi ha picchiato e ferito parecchie volte davanti alla mia figlia piccola”, ha raccontato la donna, 30enne, al culmine della disperazione, riferendosi al compagno, un connazionale di 42 anni. E chiedendo aiuto per sé e la piccola, non avendo un posto dove rifugiarsi, né parenti dal suo lato. A differenza dell’uomo, che lavora in un comune vicino e nel Salento ha altri famigliari.  

Non c’era un solo istante da attendere e così dall’associazione è partita una richiesta al 112. Nell’arco di pochi minuti, indicati una via precisa e un civico di Leverano, sul posto si sono fiondati i carabinieri della stazione locale (ai quali sono delegae le indagini) e della sezione radiomobile di Campi Salentina, oltre agli operatori del 118. Questi ultimi hanno visitato donna e bimba, visibilmente provate, e hanno attivato il protocollo rosa. Mamma e figlia sono così state trasportate in ospedale. La donna dovrebbe essere dimessa nelle prossime ore, per poi essere collocata con la piccola in una struttura protetta, grazie all’attivazione dei servizi sociali.

Il 42enne arrestato

Quanto al 42enne, il pubblico ministero di turno, Donatina Buffelli, dopo le verifiche dei carabinieri della stazione di Leverano, ha concordato con l’arresto, disponendo che fosse condotto nel carcere di Borgo San Nicola, a Lecce. Le accuse: maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e violenza sessuale. L’uomo è difeso dall’avvocata Letizia Garrisi. Mentre a rappresentare la 30enne, ci sta pensando l’avvocato Christian Carrisi.

Sono ancora tanti gli aspetti da comprendere bene. Per esempio, da quanto tempo effettivo andavano avanti maltrattamenti e atti sessuali non consenzienti, e si vi siano altri aspetti da valutare nella storia. Per questo, sarà sicuramente effettuata un’integrazione ai fatti per ora noti, con una denuncia-querela presentata dal legale, dopo che avrà avuto modo di parlare con la donna.     

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