rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Lotta ai bracconieri, sette denunce e armi sequestrate

Nel ponte festivo, organizzate battute della polizia provinciale nelle campagne salentine. Quattro dei deferiti provenivano da fuori Salento. Sequestrati richiami illeciti, prede, fucili e munizioni

LECCE - Armi, munizioni, fauna selvatica abbattuta e richiami acustici vietati. Il kit e le prede dei cacciatori scorretti, per dirla tutta, finiti sotto sequestro dopo un'operazione della polizia provinciale di Lecce, guidata dal comandante Antonio Arnò, terminata con ben sette denunce a piede libero. Nelle ultime ore, gli agenti, hanno sorpreso in flagranza di reato diversi bracconieri. Quattro dei quali provenienti dalle province di Roma e Perugia. Stavano esercitando l'attività venatoria avvalendosi di quattro richiami acustici elettromagnetici per attrarre i tordi ed abbatterli. Una vera e propria mattanza. Due di loro, tra l'altro, sono stati sopresi all'interno di "un oasi di protezione". Vale a dire, in una porzione di territorio interdetta alla caccia proprio per consentire il ripopolamento delle diverse specie di uccelli migratori e stanziali.

I controlli sul territorio, coordinati sul campo dai tenenti Giancarlo De Matteis e Antonio Sancesario, sono stati intensificati nel corso del lungo ponte festivo. Fra i normali turisti che hanno visitato la provincia di Lecce, infatti, anche cacciatori provenienti da altre regioni d'Italia. Il clima mite del Salento e la macchia mediterranea, ricca di fauna migratoria e stanziale, è un richiamo per molti. Compresi coloro i quali esercitano la caccia in maniera illecita, senza farsi scrupolo delle regole. La battuta è stata organizzata nelle campagne fra Neviano, Ugento, Presicce, Specchia, Tricase e Salve. La fauna selvatica abbattuta, i fucili e le munizioni sono stati posti sotto sequestro ed i bracconieri deferiti alla Procura della Repubblica di Lecce per "esercizio dell' attività venatoria con mezzi vietati ed abbattimento di fauna in oasi di protezione".

Si tratta dell'ultima operazione, in ordine di tempo, a tutela della fauna selvatica, portata a termine dalla polizia provinciale di Lecce durante i primi due mesi di attività venatoria. Accertate e contestate anche cinque violazioni di carattere amministrativo per circa 700 euro, che vanno a sommarsi ai circa mille e 500 euro già comminati ad altri cacciatori, fin dal 1° settembre, data d'inizio dell'annata venatoria per la stagione in corso.

"I richiami acustici - spiega il comandante Arnò -, rappresentano un serio danno alle specie migratorie. Vengono infatti richiamate in abbondanza, "tradite" dal suono monotono e ripetitivo, ed abbattute con eccessiva semplicità da persone con ben pochi scrupoli; spiace rilevare che sono sempre più numerosi coloro che, soprattutto provenienti da fuori regione, fanno uso di apparecchiature illegittime per riempire il proprio carniere".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Lotta ai bracconieri, sette denunce e armi sequestrate

LeccePrima è in caricamento