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Domenica, 28 Aprile 2024
Storia a lieto fine / Galatone

Malata e gettata in un pozzo: meticcia salvata dal fiuto del cane amico e dai vigili

La triste vicenda si è verificata in un terreno agricolo di contrada Pedulaci-Renda a Galatone. Provvidenziale la segnalazione di un cittadino e del suo cane che ha identificato il posto in cui era stata abbandonata la bestiola

GALATONE – Quel rivolo d’acqua presente sul fondo del pozzo deve essere stato provvidenziale per garantirle di bere e idratarsi. Poi il fiuto di un suo simile, un altro cane, la sensibilità e la caparbietà del suo padrone nella ricerca e l’intervento istituzionale congiunto e tempestivo hanno fatto il resto. E la sfortunata cagnolina, protagonista di questa storia, è stata così salvata appena in tempo.

L’attività sinergica tra gli agenti della polizia locale del comando di Galatone, i volontari dell’associazione RandagiNo e l’assessorato alla Tutela degli Animali del Comune, retto dall’assessore Pina Antico, grazie alla pronta segnalazione di un privato cittadino e del suo amico a quattro zampe, ha consentito infatti di portare in salvo un meticcio femmina, di circa due anni, gettato in un pozzo e agonizzante.

La triste vicenda si è verificata in un terreno agricolo della contrada comunale Pedulaci-Renda ed ha avuto inizio un paio di giorni addietro quando un cittadino di Galatone si è recato in campagna con il suo cane per raggiungere un’abitazione di sua proprietà. Giunto nella zona, l’uomo ha udito alcuni lamenti e guaiti provenire da una zona imprecisata. Pur avendo avviato una prima ricerca, non è riuscito però a trovare il luogo dove si trovava il potenziale animale in sofferenza.

La cagnolina salvata e il luogo del ritrovamento

L’uomo ha fatto comunque ritorno nella zona nel pomeriggio, intenzionato a capire se vi fosse o meno qualche animale ferito e in agonia. E sempre in compagnia del suo cane ha avviato una nuova ricerca. Uditi ancora dei flebili guati è stato proprio il suo cane a fiutare e ad identificare il posto esatto dove si trovava la cagnolina, abbandonata e sofferente, soffermandosi nei pressi di un pozzo.

Una volta accertato che la bestiola si trovava proprio nella cavità, sono stati subito allertati gli agenti della polizia locale. Sul posto oltre ai vigili, sono giunti anche il proprietario del fondo (del tutto estraneo al fatto), i volontari dell’associazione RandagiNo e l’assessore comunale con delega alla Tutela degli Animali, Pina Antico.

La meticcia è stata quindi recuperata, posizionando una scala all’interno del pozzo, e subito dopo affidata alle cure di un veterinario. Non presenta lesioni o fratture, ma è affetta da Leishmaniosi, oltre ad essere estremamente provata dopo essere stata rinchiusa nella cisterna, di circa 2 metri e mezzo di profondità, piena d’acqua per una quindicina di centimetri.

“La nostra attività di vigilanza e controllo sull’integrità e il benessere degli animali continua senza sosta” commenta l’assessore Pina Antico, “e l’intervento congiunto e la sensibilità del cittadino che ha segnalato questo increscioso episodio, e che ringrazio vivamente, ci ha consentito di intervenire in tempo e salvare la povera bestiola gettata nel pozzo. Sulla vicenda ora la procura effettuerà tutti gli approfondimenti del caso. Noi come amministrazione, oltre a condannare gesti di tale natura, continueremo nella nostra azione di controllo e nelle prossime settimane partirà, in collaborazione con le guardie zoofile e le associazioni, anche un censimento su cani e animali domestici e soprattutto un’attività di formazione ed educazione sul corretto comportamento da tenere per chi ha un amico a quattro zampe e sulle soluzioni alternative all’abbandono e a gesti inqualificabili di maltrattamento”.

Il comando della polizia locale ha informato dell’accaduto l’autorità giudiziaria e indagini sono in corso per risalire al responsabile dell’atto di maltrattamento e di abbandono della cagnolina. Il pozzo all’interno del quale è stata ritrovata era in origine chiuso e posto in sicurezza con un lucchetto che è stato evidentemente forzato, per aprirlo, e gettarvi dentro, volontariamente, l’animale.

Le dichiarazioni della onlus “Verdi, ambiente e società”

“Far morire di stenti un cane gettandolo vivo in un pozzo, oppure  abbandonare un gatto in aperta campagna chiuso nel trasportino senza dargli la possibilità di continuare a vivere, è  sadismo allo stato puro. Speriamo che con le indagini in corso si riesca a risalire ai colpevoli. Anche noi presenteremo denuncia con la speranza che, una volta individuato il colpevole, potremo costituirci parte civile”, dichiara intanto Maria Teresa Corsi, portavoce dell’associazione “Verdi, ambiente e società”.

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