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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Mancata risposta all'istanza del contribuente? Nulla la cartella esattoriale

Se la cartella esattoriale o qualsiasi altro atto di Equitalia è illegittimo il contribuente può fare una semplice istanza e se non ottiene risposta entro 220 giorni il debito si annulla definitivamente. A stabilirlo la Commissione tributaria provinciale di Lecce che, con una innovativa sentenza

LECCE – Se la cartella esattoriale o qualsiasi altro atto di Equitalia è illegittimo il contribuente può fare una semplice istanza e se non ottiene risposta entro 220 giorni il debito si annulla definitivamente. A stabilirlo la Commissione tributaria provinciale di Lecce che, con una innovativa sentenza, ha provveduto ad annullare alcune cartelle esattoriali per oltre 200.000 euro a carico di un imprenditore leccese, assistito dall’avvocato Matteo Sances, accogliendo il ricorso del legale e affermando sostanzialmente l’esistenza del diritto all’annullamento del debito per silenzio/assenso a seguito della mancata risposta dell’Agenzia delle entrate all’istanza del contribuente (sentenza numero 1955 del 2015).

Alla base alcune disposizioni emanate con la Finanziaria del 2013. La norma prevede che entro novanta giorni dalla notifica di un qualsiasi atto da parte del concessionario della riscossione, il contribuente possa fermare tale azione con una semplice istanza. A seguito del deposito della dichiarazione da parte del contribuente al concessionario, dunque, quest’ultimo è tenuto ad avvisare l’ente competente – nel caso di specie, trattandosi di tributi, era l’Agenzia delle Entrate – il quale a sua volta deve rispondere al contribuente. La parte più importante è sicuramente quella che stabilisce le conseguenze derivanti dalla mancata risposta dell’ente impositore.

Sulla base di queste norme, i giudici di Lecce non hanno potuto fare altro che constatare la mancata risposta dell’Agenzia delle Entrate di Lecce all’istanza del contribuente e, dunque, accertare l’annullamento del debito tributario. Nello specifico, infatti, i giudici dichiarano che “nel caso di specie deve ritenersi annullata di diritto la partita debitoria”.

Una sentenza che potrebbe contribuire a creare un nuovo clima di collaborazione tra Fisco e contribuente.

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