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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Galatina

Mille videogiochi "trasferiti", bancarotta fraudolenta

Galatina: due indagati, al vaglio anche la posizione del curatore fallimentare. Le apparecchiature date in locazione in modo fraudoento per sottrarli dalla massa del fallimento. Creando un'altra ditta

GALATINA - I videogiochi? Spariti. Non nel nulla, ovviamente. Ma "confluiti" da una società all'altra. Secondo i finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Lecce, con l'intento di far apparire ai creditori, dopo il fallimento, che la società non avesse nulla per rifondere le loro tasche. E non si tratta certo di poca merce: si parla di circa un migliaio di apparecchi da intrattenimento. Teatro della vicenda, Galatina. Due le persone indagate, al momento, e al vaglio anche la posizione del curatore fallimentare. Insomma, una partita ipoteticamente ancora aperta. Le aziende coinvolte operano nel settore della gestione e della distribuzione di apparecchi da intrattenimento. Ora l'imputazione è di bancarotta fraudolenta.

Secondo le indagini svolte finora dalla guardia di finanza, la distrazione di beni ammonterebbe ad un valore di circa 50 mila euro. Tutta l'inchiesta si basa su riscontri documentali e informazioni testimoniali acquisite nel tempo, che hanno condotto ad accertare come una delle due società coinvolte avrebbe dato in locazione, in modo fraudolento, mille apparecchi circa ad un'altra. Quest'ultima, creata ad hoc, con quella che in gergo viene definita "testa di legno" a fungere da rappresentante legale, ma di fatto gestita dalla stessa persona. Tutto questo, per sottrarre i beni dalla massa del fallimento. Un'operazione che sarebbe stata condotta nella fase pre-fallimentare, ragion per cui è al vaglio anche la posizione del curatore.

La legge di riferimento prevede che l'imprenditore, prima e durante la procedura fallimentare, non possa alienare o trasferire i beni a qualunque titolo a terzi, ma debba preservare tutto il proprio patrimonio per garantire la parità di trattamento fra tutti i creditori. Per tali ipotesi, l'amministratore di fatto e di diritto della società fallita, risponderà del reato di bancarotta fraudolenta in concorso con l'amministratore della ditta collegata.

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