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Domenica, 28 Aprile 2024
Decisive le conversazioni su WhatSapp / Nardò

Minore denunciato per estorsione e accesso abusivo al sistema informatico. Assolto

La sentenza del Tribunale per i minorenni ha scagionato un ragazzino accusato da un 32enne di essersi introdotto nel suo profilo Instagram e di aver richiesto la somma di 700 euro al fine di restituire il codice d’accesso. Alla base un tentativo di vendita non andato a buon fine

LECCE - Era stato accusato di estorsione e di accesso abusivo al sistema informatico in seguito alla denuncia di un uomo che, dopo essere rimasto vittima di un hackeraggio, nel maggio del 2022, del suo profilo Instagram, era stato contattato da un 17enne che gli aveva proposto la vendita del proprio profilo dello stesso social con un numero rilevante di follower. 

La vicenda si è conclusa però positivamente per il minore che, attraverso l’indagine difensiva portata avanti dal suo legale, l’avvocato Antonio Palumbo, ha smontato la tesi accusatoria ed è stato assolto con formula piena.      

Si è conclusa nella giornata di giovedì, infatti, con una sentenza di assoluzione del giudice presso il Tribunale per i minorenni di Lecce, Paola Liaci, la sventura di un minorenne neretino, denunciato come detto per accesso abusivo al sistema informatico ed estorsione.

La storia trae spunto dall’hackeraggio, nel maggio di due anni addietro, di un profilo Instagram subito da un 32enne al quale il minore, venuto a conoscenza della circostanza comunicata dall’uomo con un post social, aveva proposto la successiva vendita del proprio profilo Instagram, che contava un numero rilevante di follower. Una trattativa avviata e avvenuta a mezzo di una conversazione su whatsapp tra le parti. Quest’ultima, da quanto poi è scaturito, sembra che non sia andata a buon fine. 

Tant’è che il 32enne ha poi deciso di denunciare il ragazzo che lo aveva contattato e gli aveva proposto la cessione dell’account social. Denuncia alla quale veniva allegata anche una parte della conversazione intrattenuta tra lo stesso e il minore, e ciò aveva indotto la procura presso il tribunale per i minorenni di Lecce, a contestare al giovane neretino l’accusa di essersi introdotto nel profilo Instagram della vittima, alterandone la password, e di aver richiesto la somma di 700 euro al fine di restituire, alla presunta vittima, il codice d’accesso.

Le investigazioni difensive hanno portato all’estrapolazione dell’intera conversazione whatsapp, contenente anche file audio, tra il 32enne e il minore indagato, e anche sulla base di tali atti documentali il tribunale ha inteso pronunciare la sentenza assolutoria con formula piena.

Il tutto giacché è emerso che alcuna richiesta estorsiva fosse stata formulata dal minore, il quale invece si sarebbe limitato a proporre, dietro compenso, la cessione del proprio account Instagram al denunciante al quale era stato sottratto il proprio a causa di un link truffa ricevuto per messaggio.

Dalla stessa vicenda processuale è emerso, infatti, che nel periodo in questione molti account Instagram sarebbero stati violati a catena utilizzando link nel quale un contatto della vittima chiedeva aiuto per ripristinare la password del proprio profilo invitando il destinatario a cliccare sul link allegato al messaggio. Ma si trattava di una trappola telematica.

Cliccando infatti sullo stesso link, il destinatario veniva immediatamente privato dell’account e così accadeva a catena con altri utenti del social. La sentenza ha escluso che il minore fosse tanto il responsabile dell’hackeraggio, quanto che avesse tentato un’estorsione ai danni del suo denunciante. Le motivazioni della sentenza verranno depositate entro quarantacinque giorni.  

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