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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Misteriosi attentati a Protezione civile: "Siamo uniti"

In pochi mesi il coordinatore della Sea Guardians ha visto bruciare prima l'auto di servizio, poi quella personale. Ora più associazioni si uniscono in una ferma condanna. E chiedono più attenzione

LECCE - La sera di giovedì 2 aprile, intorno alle 20, in un orario abbastanza singolare per episodi simili, mentre buona parte della città visitava i sepolcri allestiti nelle chiese del salotto buono di Lecce, in via Matera, rione San Sabino, mani ignote appiccavano le fiamme ad una Mercedes C180. Un vecchio modello. Solo un atto di vandalismo? I vigili del fuoco spensero il rogo residuo, senza però avere, nell'immediato, elementi per indicare se si trattasse di un fatto accidentale o di un gesto criminale. L'auto è ormai inutilizzabile e per diverso tempo è rimasta ancora sotto l'abitazione del proprietario, Fernando Pallara.

L'esplosione del motore rischiò anche di ferire qualche passante, considerati l'orario e la presenza, esattamente di fronte, anche di una postazione per le ambulanze. Insomma, fra abitazioni ed attività, pur essendo zona periferica, il rischio fu elevato, anche perché rimase lambita lievemente dalle fiamme un'altra auto, parcheggiata accanto. E altre erano posteggiate nei pressi del marciapiede. Insomma, si corse il pericolo di innescare una sorta di reazione a catena, come purtroppo a volte accade.

Che l'incendio sia stato doloso, ne sono convinti gli agenti della squadra mobile di Lecce, che stanno svolgendo un'indagine. Pallara, elettricista della Fiat-Avio in pensione, è oggi dirigente di un'associazione di protezione civile attiva in città ed in provincia, la "Sea Guardians". E se la vecchia Mercedes era la sua auto privata, già un mese prima, qualcuno aveva tentato di mettere fuoco al mezzo di servizio, una Volkswagen Passat con i lampeggianti ed il logo dell'associazione di volontariato. Anche quella volta, in un orario a dir poco strano, circa le 18 di un pomeriggio, e sempre di fronte casa. Fu lo stesso Pallara ad accorgersi che da sotto l'auto usciva del fumo. Un caso fortuito. Spense da solo le fiamme e sporse una prima denuncia, in questura, contro ignoti.

Prima onesto lavoratore e padre di famiglia, poi, dopo la pensione, impeccabile e appassionato coordinatore di un gruppo di protezione civile. Pallara non sa darsi spiegazioni sul perché di questi gesti. Qualcuno può avere interesse ad intimidire la protezione civile? E per quale motivo? Ovviamente, ogni ipotesi è possibile, così come, per ora, nessuna pista sembra essere chiara. Però, diverse altre associazioni attive sul territorio, hanno voluto far sentire la propria voce. Unendosi al fianco della "Sea Guardians" e sottoscrivendo una nota congiunta. Partecipano Ala Azzurra, Meridionale Soccorso, Nir, tutte di Lecce, e Olimpo di Lizzanello, Vigili del Fuoco in congedo di Trepuzzi, Messapia di Castrì di Lecce. "Gesto grave ed inqualificabile", commentano all'unisono. "Persone vili e disprezzanti dell'opera quotidiana nei confronti della popolazione".

I presidenti dei vari consorzi che svolgono queste mansioni, affiancando le forze dell'ordine e le amministrazioni in diverse occasioni, condannando quanto avvenuto, auspicando che il gesto "non rimanga impunito" e chiedono "un segnale propositivo della presenza ferma e intransigente della giustizia nel capoluogo leccese".

Una cosa è certa. "Non siamo intimoriti da questi atti meschini - dicono i volontari -, anzi, hanno rafforzato l'unità tra le associazioni, motivandole ancora di più nei loro intenti e propositi". Uno dei quali è rappresentato dalla richiesta al Comune, di "locali di proprietà dell'ente, ai fini sociali e di protezione civile, in comodato d'uso. Di fatto, altre associazioni dello stesso settore ne usufruiscono già da tempo". Le associazioni ricordano anche di aver "profuso un impegno continuativo nei confronti della popolazione leccese e non solo, il tutto documentato e certificato, a fronte di eterni ritardi nei rimborsi spese sostenute". E qualche volta, specificano, si tratta di soldi cacciati di tasca propria e "mai rimborsati". Insomma, tanto lavoro, molti disagi. E da qualche tempo, anche gesti scriteriati, fossero anche solo di balordi che agiscono senza alcun motivo preciso, che però destano inevitabilmente inquietudine.

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