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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Otranto

Molestata sin dall'età di 8 anni, inflitti nove anni di reclusione al nonno acquisito

Terminato oggi il processo di primo grado nei riguardi di un 72enne di Otranto accusato di aver abusato della nipote della convivente a partire dal 2014, in almeno cinque occasioni

OTRANTO  - Era finito al banco degli imputati con l’accusa di aver molestato la nipote della convivente in almeno cinque occasioni, da quando aveva 8 anni, e l’addebito nei riguardi di un 72enne di Otranto ha retto nel processo che si è chiuso questa mattina dinanzi alla prima sezione penale del tribunale di Lecce.

Il collegio, composto dalla presidente Annalisa de Benedictis e dalle giudici Elena Coppola e Natascia Mazzone, gli ha inflitto nove anni di reclusione (a fronte degli otto invocati dalla sostituta procuratrice Rosaria Petrolo), disponendo anche un cospicuo risarcimento del danno alle parti civili: 100mila euro alla minore, rappresentata dall’avvocato Alessandro Stomeo, e 20mila euro a testa per il padre e la madre di questa, assistiti l’uno, dall’avvocato Luigi Corvaglia, l’altra, dall’avvocato Roberto Bray.

Secondo la ricostruzione accusatoria, dal 2014, l’uomo non sarebbe riuscito a frenare le proprie perversioni, baciando sulle labbra la bambina, allungando le mani sulle sue zone intime a partire e tentando di farle compiere atti sessuali.

A disporre il suo rinvio a giudizio fu, nel settembre del 2020, la giudice per l’udienza preliminare Giulia Proto su sollecitazione della pm Stefania Mininni, titolare dell’inchiesta che in un primo momento si concluse con un’archiviazione.

Questo in considerazione del fatto che la piccola, sentita in sede di incidente probatorio, affermò di non ricordare nulla, ma il caso fu riaperto dopo che la stessa riferì di aver mentito. Gli inquirenti sospettarono che dietro quei finti vuoti di memoria ci fosse la regia della madre, nei riguardi della quale si ipotizzò il reato di favoreggiamento. Ma l’accusa non trovò riscontri e il procedimento fu archiviato.

Durante il dibattimento, la donna, ascoltata come teste della difesa dell’imputato, avrebbe dichiarato di aver subito lei stessa avance da parte di quest’ultimo.  

Non appena saranno depositate le motivazioni del dispositivo, il 73enne valuterà il ricorso in appello con l’avvocato Milco Panareo.    

Le generalità dell'imputato sono state omesse per tutelare la privacy di tutte le persone coinvolte.

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