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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Molestie a una 17enne durante l’allenamento in palestra, inflitti tre anni al titolare

La sentenza è stata emessa nei giorni scorsi, al termine del processo discusso col rito abbreviato, a un 47enne che, nel ruolo di personal trainer, avrebbe approfittato di una ragazza in quattro circostanze

LECCE - Con la scusa di aiutarla a svolgere esercizi di preparazione atletica e di praticarle massaggi post allenamento, avrebbe allungato le mani sulle zone intime di una ragazza, all'epoca dei fatti 17enne, in quattro circostanze. E’ questa la vicenda che ha mandato al banco degli imputati per violenza sessuale il titolare e personal trainer di una palestra, un 47enne residente in un comune del Basso Salento. L’accusa ha retto nel processo che si è discusso nei giorni scorsi col rito abbreviato davanti al giudice del tribunale di Lecce Marcello Rizzo.

La condanna è stata di tre anni di reclusione (già decurtati di un terzo grazie allo "sconto" previsto dalla scelta di questo rito speciale), più il risarcimento del danno alla ragazza e ai suoi genitori, parti civili con l’avvocato Andrea Cera: 15mila euro all’una, tremila ciascuno per gli altri.

Stando all’inchiesta coordinata dal pubblico ministero Luigi Mastroniani, i fatti si sarebbero svolti qualche giorno dopo l’iscrizione della malcapitata a un corso individuale con l’uomo: il 22 maggio, il 26 maggio, il 7 giugno  e il 14 ottobre del 2021.

Il dispositivo contiene le seguenti pene accessorie: interdizione in perpetuo dal qualsiasi ufficio attinente alla tutela, alla curatela, e all’amministrazione di sostegno; interdizione dai pubblici uffici per la durata della pena principale e in perpetuo da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado nonché da ogni ufficio o servizio in strutture pubbliche prevalentemente frequentate da minori. Una volta espiata la pena, inoltre, l’uomo dovrà essere sottoposto per la durata di un anno al divieto di svolgere lavori che prevedano un contatto abituale con minori e avrà l’obbligo di tenere informati gli organi di polizia sulla propria residenza e su eventuali spostamenti.

Non appena saranno depositate le motivazioni del dispositivo (entro novanta giorni), l’imputato, assistito dagli avvocati Roberto Rella e Giuseppe Palese, valuterà il ricorso in appello.

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