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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Entra nel bar e poi dal marsupio estrae una pistola: “L’automobile e 10mila euro”

Un 37enne di Monteroni arrestato per minaccia ed estorsione. Durante la convalida, ha fornito la sua versione: a suo dire, la vettura e i soldi sarebbero suoi. L'arma era a gas, senza tappo rosso

MONTERONI DI LECCE – Minaccia, estorsione, porto ingiustificato di armi od oggetti atti a offendere: sono questi i reati contestati a Riccardo Bruno Giordano, 37enne di Monteroni di Lecce e che, venerdì scorso, gli sono costati l’arresto in carcere.

Nel corso dell’udienza di convalida svoltasi oggi davanti al giudice per le indagini preliminari Alcide Maritati, difeso dall’avvocata Loredana Pasca, l’uomo è riuscito comunque a ottenere i domiciliari. Il gip si è allineato a un provvedimento depositato dalla difesa, risalente a settembre, ed emesso dal Tribunale di sorveglianza, con cui si accoglieva un’istanza di differimento della pena (riguardante, ovviamente, altre vicende giudiziarie) per gravi motivi di salute.

Si tratta di una storia particolare, quella che vede coinvolto Giordano, vecchia conoscenza delle forze dell’ordine, con precedenti in particolare per reati predatori (l’ultimo arresto noto risale alla fine del 2017, per un furto in un bar). Questa volta, infatti, si sarebbe presentato dentro un locale pubblico del suo paese, nel pieno della mattinata, estraendo da un marsupio una pistola e dicendo al titolare di farsi portavoce presso la cognata (che era lì presente), pretendendo un’autovettura e ben 10mila euro. Il tutto entro il pomeriggio, altrimenti avrebbe sparato in testa a lei, alla figlia e al marito.

La pistola, si sarebbe poi scoperto, era un modello a gas, calibro 4.5, senza tappo rosso, ma questo, ovviamente, non cambia il quadro della situazione. Secondo le vittime, l’avrebbe esibita con chiara intenzione intimidatoria.

Appena uscito dal bar, nel pieno centro di Monteroni di Lecce, è partita la segnalazione ai carabinieri della stazione locale che, vista la situazione di particolare urgenza, hanno chiesto e ottenuto dal pubblico ministero Giorgia Villa un mandato di perquisizione nell’abitazione del 37enne.

Giordano era da poco rientrato in casa, si sarebbe mostrato ben poco collaborativo davanti ai carabinieri, prima impugnando e poi arrivando a spezzare un bastone di legno. Volente o nolente, l’ispezione è andata avanti, fin quando i militari, sotto il cuscino di un divano nella stanza da pranzo, hanno trovato l’arma descritta dalle vittime, perfettamente rispondente. Si tratta di una pistola a gas Gamo, sequestrata insieme al bastone spezzato.

Giordano è stato arrestato e condotto in carcere, dopodiché, oggi, nel corso dell’udienza di convalida, ha deciso di fornire una sua versione dei fatti. Si sarebbe presentato nel bar, peraltro alticcio, chiedendo la restituzione della propria autovettura e di soldi che a suo dire avrebbe già versato. Secondo quanto riferito al giudice, infatti, anche se le dichiarazioni sarebbero apparse un po’ confuse, l’avrebbe in precedenza lasciata in riparazione nell’officina di un parente, ma sarebbe sparita, con i soldi stessi.

Quanto all’arma, ha spiegato di non averla estratta per esibirla a scopo di minaccia, ma di portarla sempre con sé, quando esce la mattina con il cane. E di usarla per giocare proprio con l’animale. Nella circostanza, ha spiegato di averla solo poggiata su un tavolino, ma non per intimorire qualcuno. Il gip Maritati ha convalidato l’arresto, ma, come detto, ha anche disposto che Giordano sia destinato ai domiciliari, dato che vi sarebbe incompatibilità fra la sua condizione e il sistema carcerario.

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