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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Botrugno

Montinaro e Cerullo firmano messaggi per la legalità

Si è conclusa la rassegna culturale "Calici di Carta" con la testimonianza della sorella di Antonio Montinaro, caposcorta di Falcone, e Davide Cerullo, giovane ex camorrista, impegnato nel sociale

BOTRUGNO - La storia d'Italia declinata attraverso quelle personali e molto particolari di Tilde Montinaro, sorella del caposcorta di Giovanni Falcone, Antonio, e di Davide Cerullo, ex camorrista, che ha deciso di voltare pagina e riscattarsi. Sono loro i protagonisti dell'ultima serata della terza edizione di "Calici di Carta", la rassegna culturale dell'Associazione "Il Baco", che si è tenuta a Botrugno.

Sono i "Racconti di mafia", i percorsi dentro la legalità ad animare la serata, ricca di suggestioni e di testimonianza vissute. Tilde Montinaro racconta della propria iniziale emarginazione da un attivismo diretto nel ricordo del fratello e nella promozione dei temi della legalità: poi la svolta, arrivata anche grazie all'input della figlia, che l'ha portata a diventare testimone nelle scuole, attraverso l'associazione da lei fondata, Nomeni, dedicata alla memoria del fratello: "Non consideriamolo un eroe - ha precisato - perché spesso questo porta a crearci un alibi per restare in disparte e non fare il nostro. Dobbiamo pensare gli uomini come mio fratello gente con dei valori, ma normali".

Sullo stesso tenore, ma da un punto di partenza differente, l'intervento di Davide Cerullo: giovane di belle speranze, ammaliato dal delirio di onnipotenza che i malavitosi della camorra cercano di trasmettergli, iniziandolo ad una vita al limite, che gli porta la dura esperienza del carcere. Grazie all'incontro con la Bibbia e con alcune figure impegnate nel sociale, Cerullo riesce a riscattare la propria esistenza e a diventare un uomo onesto, un padre di famiglia, un testimone privilegiato.

La sua esperienza viene raccontata nel libro "Ali bruciate. I bambini di Scampia": la sua è una storia forte, che si tramuta in un cambiamento possibile, attraverso l'impegno sociale ai fianco dei bambini di Scampia. Frutto di quest'impegno anche una mostra "anti camorra" dedicata a Scampia che proprio giorni addietro a Modena è stata oggetto di un atto intimidatorio che secondo gli inquirenti sarebbe afferibile ad alcuni clan della camorra.

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