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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Nel ricordo di Manuele. "Ragazzo animato dalla fede di servire i più deboli"

A Roma si sono svolti i solenni funerali di Stato per il carabiniere di Collepasso tragicamente scomparso in una base d'addestramento della polizia afghana. Domani la salma farà rientro nel Salento, per le esequie in forma privata

 

ROMA – “Un ragazzo animato non dall'egoismo, dalla sete di potere, ma dal desiderio di aiutare e dalla fede di servire i più deboli. Bisogna continuare a costruire la pace anche quando un razzo uccide un innocente che era lì proprio per addestrare gli afghani a difendersi”. L'ordinario militare, monsignor Vincenzo Pelvi, ha voluto ricordare con queste parole, nella sua omelia, la figura di Manuele Braj, il carabiniere scelto (promosso appuntato scelto) morto a soli trent’anni, a causa di un attentato contro un poligono delle forze di polizia afgane, nel quale altri due militari sono rimasti feriti. 

E’ stata la giornata dei solenni funerali di Stato, iniziati alle 19, nella Basilica di Santa Maria degli Angeli. La bara, avvolta nel tricolore, è stata deposta davanti all’altare. La giovane moglie di Manuele Braj, Federica Giaccari, 28enne, per tutto il tempo, ha stretto in mano una foto che ritraeva il marito.

La salma è giunta a Roma alle 10,31, presso l’aeroporto militare di Ciampino. Il corpo del carabiniere salentino è stato trasportato da Herat con un C130 dell'aeronautica militare. Gli onori militari sono stati resi sulla pista un picchetto interforze. Il feretro è stato poi trasportato dai suoi commilitoni del 13° reggimento “Friuli Venezia Giulia”.

Con i famigliari più stretti, la mamma Annamaria Tramacere e il marito Santo, i suoceri e la moglie Federica, con al seguito Manuel, il figlio di 8 mesi, allo scalo romano erano presenti il presidente del Senato, Renato Schifani, e della Camera, Gianfranco Fini, il capo di stato maggiore della Difesa, generale di corpo d'armata Biagio Abrate, il comandante generale dell'Arma dei carabinieri, generale di corpo d'armata Leonardo Gallitelli, e l'ambasciatore dell'Afghanistan a Roma.

La famiglia in queste ore è assistita da un team di psicologi dell’Arma. Il gruppo, nel pomeriggio, s’è spostato verso il policlinico militare del Celio, per la camera ardente, prevista dalle 16,45 alle 18. Qui, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, hanno reso omaggio alla salma di Braj. Il presidente si è poi intrattenuto con i famigliari del caduto, ai quali ha rinnovato il suo commosso cordoglio. In segno di rispetto, nell’attesa gara di domani della nazionale azzurra, in semifinale con la Germania all’europeo, i calciatori indosseranno la fascia di lutto al braccio. Domani, il mesto rientro a casa, per i funerali in forma privata del carabiniere di Collepasso scomparso nell’adempimento del suo dovere.

(fonte da cui sono state tratte le notizie da Roma: Ansa)  

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