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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Nella tendopoli di Manduria arrivano altri 827 tunisini

Li aveva annunciati Mantovano nel suo intervento ieri, a Manduria, e, in effetti, sono giunti stamattina gli oltre 800 profughi tunisini nella tendopoli dell'ex base militare: crescono i disagi

MANDURIA - Li aveva annunciati ieri il sottosegretario agli Interni del governo italiano, Alfredo Mantovano (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=26604 ), e quasi con puntualità svizzera sono arrivati gli oltre 800 immigrati attesi nella tendopoli di emergenza, montata a Manduria, nel tarantino. Il primo gruppo, sbarcato stamane alle 7 al porto di Taranto a bordo della nave della flotta Grimaldi proveniente da Lampedusa, è stato condotto nel campo della ex base militare di contrada "Paionè": si tratta in tutto di 827 persone, che si sommano alle 547 arrivate domenica.

Come annunciato da Mantovano, la tendopoli, in questa fase, dovrà contenere un massimo di 1500 ospiti al suo interno, ma il numero complessivo è più basso rispetto a quanto stabilito, poiché oltre un centinaio di immigrati sono scappati nei giorni scorsi. Dalle informazioni raccolte, la situazione stamane appare più distesa, secondo quanto riportato e confermato dalle forze dell'ordine operative sul campo, che, nella giornata di ieri, hanno dovuto improvvisare delle ronde per fermare e riportare nel centro alcuni fuggiaschi.

I tunisini, arrivati nel tarantino, spiegano di voler fuggire dalla povertà del proprio paese "allo sbando", poiché privo di "governo": qui, cercano un lavoro, anche se il principale obiettivo è quello di raggiungere Francia e Germania, per ottenerlo lì. Tra gli oltre 800 arrivi, ci sono anche 16 donne, quattro delle quali in stato di gravidanza: quattro immigrati, colti da malore, sono stati soccorsi da personale del 118.

Ma, nel caos di queste ore, monta la polemica dei vigili del fuoco, che denunciano di essere stati mandati a Manduria completamente allo sbaraglio e con compiti propri della protezione civile. È quanto viene sostenuto in una nota del sindacato dei vigili del fuoco di Catanzaro, che attacca la "dirigenza cieca e sorda alle esigenze e alle necessità indispensabili dei lavoratori e della macchina dei soccorsi in città, privata di ben 18 unità": i vigili del fuoco calabresi sarebbero partiti in fretta e furia con sole 12 bottigliette di acqua da mezzo litro da dividere in nove persone e senza sapere con precisione nulla sulla situazione da affrontare.

Secondo il sindacato, "non si sa bene per quale tipo di operazione i vigili del fuoco siano partiti: non vi era nessuna calamità, nessun tipo di emergenza, anche perché di possibili sbarchi si parla ormai da svariate settimane. Poi, di punto in bianco, scatta il piano emergenza profughi ed immigrati".

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