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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Gallipoli

"Paga il computer di tuo nipote". Ma era una truffa

Gallipoli, vittima di un raggiro pensionato di 80 anni. Avvicinato da un uomo in macchina che lo convince a prelevare 5mila euro per saldare l'acquisto mai fatto dal parente. Denuncia alla polizia

GALLIPOLI - C'è qualche "furbastro" in giro per le vie di Gallipoli, almeno da un paio di giorni. E non agisce da solo. E l'invito è quello di fare molta attenzione e di tenere gli occhi ben aperti. Dietro racconti dettagliati personali e dei propri familiari potrebbe nascondersi una vera e propria truffa o un raggiro ben architettato. Questa è anche l'ipotesi di reato sulla quale stanno alacremente indagando gli agenti del Commissariato di Gallipoli, retto da Emilio Pellerano, sulla base di una querela presentata in queste ore da un pensionato del posto assistito dal legale Vincenzo Capoti.

I fatti sono presto detti: nella mattinata di ieri l'uomo, un 80enne che abita in una zona centrale della città, stava percorrendo via Kennedy, la strada che si dipana dall'incrocio semaforizzato di piazza Giovanni XXIII. Ad un certo punto un uomo, dell'apparente età di 35/40anni a bordo di un'auto di cui il malcapitato rammenta solo il colore sul grigio (potrebbe essere una monovolume o comunque un'auto non di grossa cilindrata), si è avvicinato attirando la sua attenzione. Chiamandolo per nome e cognome, ha subito iniziato ad interloquire con l'anziano, presentandosi e fornendo evidentemente delle generalità fasulle. Continuando nel discorso, ha riferito al pensionato di essere stato incaricato dal nipote dello stesso, un professionista gallipolino, di contattarlo per sbrigare in breve tempo una pratica in corso.

Ovvero secondo quanto raccontato dal malcapitato, il giovane è riuscito a carpire la sua fiducia raccontando aneddoti e legami familiari che solo chi è a stretto contatto con la propria famiglia può conoscere. A questo punto è scattata la "trappola": l'interlocutore ha riferito al pensionato di chiamarsi Molinari Gianfranco, di avere un negozio a Lecce (generalità verificata e del tutto falsa) e di aver venduto un computer al nipote. E che quest'ultimo, non avendo la somma di 5mila euro in contanti, gli avrebbe detto di rivolgersi all'anziano zio per il pagamento.

In più era necessario che il pagamento avvenisse in contanti (e non magari con assegno) per poter consentire al nipote acquirente (in realtà del tutto ignaro della questione) uno sconto di mille euro, per ottenere uno "sgravio" sul pagamento dell'Iva. E per rendere tutto il racconto ancora più credibile, il giovane ha preso il suo cellulare e composto un numero telefonico fingendo di chiamare proprio il nipote dell'anziano per avere la conferma di tutta la circostanza. E in effetti dall'altro capo del telefono una voce maschile ha risposto e la comunicazione è stata passata al malcapitato: "Ecco, c'è tuo nipote al telefono, ti spiega tutto lui…"

Il pensionato, dal tenore della conversazione, ha creduto veramente di parlare con il nipote che l'ha rassicurato sulla circostanza e sulla necessità di pagare, per suo conto, l'acquisto del computer: "Non ti preoccupare dagli i soldi, poi quando passi da casa te li restituisco. Oggi stesso…". E giù la comunicazione. A questo punto l'80enne è salito a bordo dell'auto e si è fatto accompagnare presso la banca dove ha in deposito i suoi risparmi ed ha prelevato 4900 euro in contanti. Mancano cento euro, ma è una sottigliezza, e il giovane che ha organizzato il raggiro non ha certo battuto ciglio. Il pensionato ha consegnato il denaro ed ha avuto in cambio una bella ricevuta, firmata di proprio pugno dal presunto venditore, e con la stessa gentilezza riservata sino a quel momento si è offerto di riaccompagnarlo nei pressi dell'incrocio di via XX Settembre.

Subito dopo, l'anziano si è recato presso l'ufficio del nipote che insiste nelle vicinanze, forse proprio per informarlo di aver compiuto il favore richiesto telefonicamente. Qui è venuto fuori il raggiro bello e buono. Il nipote ha riferito all'anziano zio di non averlo mai chiamato al telefono né di aver ricevuto telefonate da qualcuno. E che mai aveva effettuato l'acquisto del computer per il quale sono stati consegnati incautamente e in buona fede i quasi 5 mila euro.

Si è subito compreso che l'anziano gallipolino è rimasto vittima di una truffa, e subito con il legale di fiducia è stata presentata una querela contro ignoti presso il commissariato di polizia. Un altro particolare è venuto fuori in queste ore, e cioè che altre due sorelle del pensionato (che abitano in via Kennedy) hanno riferito che un paio di giorni prima del fatto, nel primo pomeriggio, ha suonato alla loro porta un giovane che con un racconto pressoché analogo chiedeva alle due donne di consegnarli delle somme di denaro per conto di un'altra nipote, componente quindi della stessa famiglia.

Dopo un breve colloquio e la resistenza delle due anziane sorelle il giovane si è allontanato in tutta fretta. Notizie non confermate, segnalano almeno un altro caso non andato a buon fine ai danni di un'anziana ultraottantenne, per l'acquisto, mai fatto ovviamente, di un parente di una macchina fotografica e per il quale si chiedeva il "saldo". Le forze dell'ordine invitano alla massima attenzione e a segnalare qualsiasi movimento o richiesta inusuale da parte di sconosciuti, ma al tempo stesso ben "informati" su abitudini e relazioni familiari.

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