rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Il fatto criminoso risale al 14 agosto

Prete leccese aggredito in Madagascar. Don Fernando: “Sto bene. Forse una vendetta”

L’episodio reso noto dallo Sportello dei Diritti, ma ricostruito nei dettagli dal parroco della chiesa di San Vincenzo De Paoli. Tre settimane fa un uomo si è introdotto nella “Maison de Marie” a Nosy Be ed ha ferito il sacerdote colpendolo alla testa e al volto. "Non sono stato derubato"

LECCE - “Grazie a Dio, e sicuramente alla mano santa di San Massimiliano Kolbe a cui sono devoto, godo di ottima salute e pronto a tornare in Madagascar per portare avanti i nostri progetti di comunità con altri dieci volontari che voleranno a Nosy Be, con me, nel periodo di Natale”.

È tranquillo e rassicurante il tono di voce di don Fernando Doria, il parroco della chiesa di San Vincenzo De Paoli a Lecce, che nella notte del 14 agosto scorso (ed ecco perché il rimando a San Massimiliano Kolbe, ndr) è rimasto ferito alla testa e al volto a seguito di una brutale aggressione avvenuta nei locali della “Maison de Marie”, la casa-scuola di arti e mestieri per ragazzi e ragazze a rischio, in costruzione a Nosy Be, in Madagascar.

La vicenda, dai contorni ancora tutti da chiarire, è stata resa nota dal presidente dello Sportello dei Diritti della provincia di Lecce, Giovanni D'Agata, che esprime vicinanza e solidarietà a don Fernando “da sempre prelato di frontiera così vicino agli ultimi tanto da mettere a repentaglio la sua stessa incolumità”. Don Fernando fa continuamente spola con il Madagascar ormai da 17 anni, dove si spende con i suoi fedeli malgasci per applicare l’enciclica Laudato si’, per custodire ciò che gli è stato affidato, ripopolare l’ambiente ed educare ad un rispetto della creazione.

La Maison de Marie in costruzione

È lo stesso sacerdote, già rientrato come da programma stabilito nel Salento, per seguire da vicino l’avanzamento dei lavori della nuova chiesa di San Vincenzo De Paoli, a ridosso della via vecchia per Carmiano, nel rione Casermette, a raccontare il brutto episodio che lo ha visto sfortunato protagonista nella notte della vigilia di ferragosto nella zona di Nosy Be (della diocesi di Ambasa), nell’Africa orientale.

“L’episodio si è verificato nella notte del 14 agosto scorso ed è il primo che mi succede dopo ormai diciassette anni da quando esporto la mia opera missionaria in una zona, quella a Nosy Be in Madagascar, peraltro abbastanza tranquilla”, spiega don Fernando. “Si è trattata di un'aggressione in piena regola compiuta da un solo soggetto, a volto scoperto e probabilmente armato di un coltello, che intorno all’1,10 della notte è entrato nei locali della casa in costruzione ad ha compiuto il suo insano gesto. Non credo avesse intenzione di derubarmi o compiere qualche furto” precisa il parroco, che aggiunge: “Fuori era fiancheggiato da qualcuno che lo copriva. Essendo del posto, e forse anche contiguo alle manovalanze che lavorano con noi per la realizzazione dei progetti edilizi che stiamo portando avanti, sapeva bene che ero arrivato all’inizio di agosto e due giorni dopo avevo appunto saldato gli operai, quindi non avevo più soldi con me”.

don fernando 1

“Credo piuttosto si sia trattata di una vendetta o di un’aggressione per farmela pagare per aver, forse, intralciato qualche traffico particolare che ho ostacolato ponendo delle regole nella zona dove sorge la nuova casa-scuola. Sono in corso comunque gli approfondimenti della gendarmeria locale, mentre devo ringraziare le famiglie e le donne che si trovavano negli edifici circostanti che con le loro urla hanno destabilizzato l’aggressore che, dopo avermi colpito, è stato costretto alla fuga. Sono quindi stato soccorso e medicato, e nonostante i colpi inferti e le ferite sanguinanti, forse per l’adrenalina non ho sentito, dolore. Ora, grazie a Dio, sto bene e vado avanti senza timore”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Prete leccese aggredito in Madagascar. Don Fernando: “Sto bene. Forse una vendetta”

LeccePrima è in caricamento