Accusati di concussione, ad ottobre udienza preliminare per sindaco e consigliere
Secondo l'ex gestore del centro sportivo comunale il primo cittadino, Ezio Conte, e il delegato allo sport, Tommaso Grande, avrebbero imposto l'assunzione di due giovani come assistenti dei bagnanti, ma i due hanno sempre respinto ogni accusa
LECCE – E’ stata fissata al prossimo 7 ottobre l’udienza preliminare relativa alla vicenda giudiziaria in cui sono implicati il sindaco di San Donato, Ezio Conte, 49 anni, e Tommaso Grande, 37 anni, consigliere comunale con delega allo sport sempre a San Donato. L’ipotesi di reato nei loro confronti è di concussione.
A dare avvio alle indagini la denuncia presentata da Massimo Martina, il vecchio gestore dell'impianto sportivo del Comune. Nell’esposto l’uomo denunciò la presunta imposizione, da parte del primo cittadino, dell'assunzione di due giovani di San Donato che si sarebbero dovuti occupare di assistere i bagnanti della piscina attiva nei mesi di luglio e agosto.
Si tratta di un’indagine complessa che, vista la mancanza di riscontri, aveva portato in un primo momento il sostituto procuratore Donatina Buffelli, titolare del fascicolo, ad avanzare una richiesta di archiviazione. In seguito all'opposizione presentata dal legale della presunta parte offesa, però, il giudice per le indagini preliminari Vincenzo Brancato aveva disposto nuovi accertamenti e l’ascolto di nuove persone. Al termine del supplemento di indagini è giunta la richiesta di rinvio a giudizio, su cui dovrà ora esprimersi il gup Simona Panzera.
I due imputati hanno sempre respinto ogni accusa, evidenziando come la denuncia sia stata presentata quando oramai l'amministrazione comunale aveva preso posizione nei confronti di Martina, moroso da tempo, revocandogli l'incarico conferitogli, indicendo un bando pubblico per l'assegnazione della gestione degli impianti sportivi. Decisione che non sarebbe stata presa di buon grado dal 50enne di San Donato che inizialmente si sarebbe anche rifiutato di restituire le chiavi del palazzetto. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Luigi Covella e Benevola Petrachi.