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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Veglie

Sequestrano titolari e dipendenti di una ditta trevigiana: al vaglio la posizione di tre salentini

Si tratta di individui originari di Veglie. Il diverbio sarebbe partito da un litigio coi proprietari di casa, per un disservizio dovuto alla mancata erogazione della fornitura di gas

VEGLIE – AVrebbero sequestrato e picchiato i titolari di una ditta edile del Trevigiano e alcuni dipendenti: al vaglio la posizione di tre salentini. Queste le gravi accuse mosse dalla procura nei confronti del gruppo, sulla scorta della denuncia presentata dalle parti offese.  Si tratta di Matteo Manca, 30enne; Cosimo Spagnolo di 31 anni e di Gianpasquale Carriero, di 33, tutti di Veglie. La vicenda giudiziaria, cominciata a seguito dell’episodio dell’11 novembre del 2019, è arrivata all’udienza preliminare. Mentre il 31enne e il 33enne hanno scelto la strada dell'abbreviato, Manca ha chiesto il patteggiamento: i tre sono accusati, a vario titolo, di estorsione, sequestro di persona, furto e lesioni aggravate. Il gup di Treviso Marco Biagetti, escludendo la possibilità di stralcio, ha rinviato discussione e la definizione del patteggiamento al 6 aprile prossimo.

Quel pomeriggio di un anno e mezzo addietro, i tre si presentarono all’interno dell’azienda, con sede a Riese Pio X, specializzata nella realizzazione di pavimentazioni industriali. Stando alla ricostruzione dei fatti, avrebbero avuto dei litigi con le vittime a causa dell’affitto di un appartamento, il cui contratto era intestato a Manca. Sarebbe stato proprio il 30enne a rinchiudere il titolare della ditta e un impiegato all’interno di un ufficio, la cui porta è stata sbarrata utilizzando una scrivania piazzata di traverso. Gli altri due vegliesi, intanto, sarebbero rimasti “di guardia”. Manca avrebbe distrutto l’attrezzatura presente nel capannone, riservando ai malcapitati minacce, anche di morte. Avrebbe inoltre picchiato entrambi con calci e pugni, provocando soprattutto su uno dei soci un trauma facciale. E non è tutto. Sempre secondo la ricostruzione degli inquirenti, le vittime sarebbero state costrette a starsene sedute sul pavimento per circa un’ora, assieme al secondo proprietario e a un altro dipendente. Ma non è tutto.

I titolari dell’azienda sarebbero stati anche “invitati” a firmare un documento col quale avrebbero rinunciato ai canoni di affitto dell’appartamento in uso a Manca fino al 2022, per via di un disservizio dovuto alla mancanza di fornitura di  gas per uso domestico. Disagio al quale i titolari dell’abitazione avrebbero cercato di ovviare offrendo pernottamenti in albergo. Ma Manca non avrebbe voluto sentire ragioni: “Dacci 100 mila euro con le scuse”, sarebbero state le parole dei tre, disposti poi a “trattare” fino a  20 mila euro.

(Ultima modifica dell'articolo è delle ore 13,50 del 13/01/2021)

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