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Cronaca

Lavoratori delle società partecipate sul piede di guerra. Manifestazione in prefettura

I dipendenti di Alba Service e Nuova Salento Energia temono per il proprio futuro per via del caos generato dalla legge Delrio. Convocato un vertice in prefettura con il presidente Gabellone. Sindacati: “Serve anche la Regione”

LECCE – Quasi 200 lavoratori, in provincia di Lecce, continuano a subire le conseguenze della legge di riordino degli enti provinciali, detta Delrio. O meglio: vivono l’incertezza del futuro occupazionale a causa della mancanza di chiarezza sulla redistribuzione delle funzioni e relativa copertura economica che passa dalla Regione Puglia agli enti provinciali.

Parliamo, in particolare, dei dipendenti di due società partecipate dall’amministrazione di Palazzo dei Celestini: Alba Service e Nuova Salento Energia. La prima azienda conta 130 persone che sono letteralmente rimaste senza un soldo in tasca. Non ricevono, infatti, lo stipendio dal mese di maggio e, all’inizio dell’estate, sono state collocate in ferie forzate a causa del blocco dei servizi deciso dalla stessa Provincia di Lecce.

La loro vertenza, spiegano i rappresentanti del sindacato di base Cobas, risulta complicata dal fatto che sulle istituzioni si sono abbattuti i tagli della riforma Delrio e della successiva legge di Stabilità: norme che hanno sottratto risorse finanziarie alle Province, ridefinendo  funzioni e competenze sul territorio.

Alba Service, società preposta allo svolgimento di servizi pubblici locali essenziali quali manutenzione strade provinciali e degli edifici scolastici provinciali, servizi sociali e pulizia degli immobili provinciali, è stata direttamente colpita dal caos generato dal rimpallo di responsabilità tra le istituzioni. La situazione dei dipendenti, tornati a protestare proprio oggi davanti alla prefettura di Lecce, si è aggravata al punto che molti di loro, avendo accumulato 5 mensilità di stipendio arretrate, non hanno più soldi per recarsi sul posto di lavoro.  

L’unico intervento normativo in grado di rimettere in ordine la situazione è quello che ora spetta al consiglio regionale, come conferma Giuseppe Martella di Cobas: “L’amministrazione di via Capruzzi è tenuta a scrivere una legge, entro la fine di ottobre, che stabilisce chiaramente le funzioni rimaste in capo alla Provincia di Lecce e la relativa copertura economica. Diversamente la Regione sarà chiamata a pagare questi servizi, fondamentali e non, che devono essere comunque erogati alla cittadinanza”.

IMG-20150831-WA0002-2Intanto l’altra società partecipata dalla Provincia di Lecce, la Nuova Salento Energia, versa in una situazione ancora più grave: la direzione ha avviato le procedure di licenziamento per 20 unità ed il 28 agosto, presso la Confindustria di Lecce, si è tenuto il secondo incontro finalizzato a portare a termine l’iter procedurale.

“Mentre Cobas era impegnata a trovare soluzioni alternative chiedendo anche la produzione dei bilanci societari, nonché del piano di impresa analitico dei costi di esercizio per il 2015, documenti tra l’altro mai prodotti – ricorda Martella -, la direzione di Nuova Salento Energia ha avviato la procedura di licenziamento collettivo, senza tener conto della nostra opposizione: il 28 agosto, infatti, non abbiamo raggiunto alcun accordo”.

Vito Perrone di Ugl pare, però, più ottimista sul punto: “Sono fiducioso che per questa società troveremo la quadratura del cerchio, purché si lavori per tagliare gli stipendi dei manager, riducendo i prelievi operati dalla Provincia di Lecce e recuperando soldi dagli incarichi affidati ai consulenti esterni. La vertenza di Alba Service appare più complicata: non possiamo aspettare la fine di ottobre, è necessario che il consiglio regionale intervenga subito a scrivere la legge di sua competenza”.

I sindacati, al termine della manifestazione odierna hanno incontrato le autorità prefettizie  cui hanno ribadito tutte le criticità che attanagliano le due società partecipate. Domani pomeriggio, proprio presso la prefettura di Lecce, si terrà un vertice alla presenza del nuovo prefetto Claudio Palomba e del presidente Antonio Gabellone. Le parti sociali, però, ritengono però indispensabile la presenza  degli assessori regionali competenti in materia: “Senza l’intervento della Regione la matassa non si potrà sbrogliare”. 

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