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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Racale

Inchiesta sulla morte del dj Ivan Ciullo, nuovo colpo di scena: cambierà pubblico ministero

Maria Vallefuoco è parte offesa in un procedimento riguardante i genitori del giovane di Racale, accusati di averla aggredita nel suo ufficio nel settembre del 2019. Rita Bortone e Sergio Martella non hanno mai creduto alla tesi del suicidio. Un nuovo sostituto procuratore dovrà decidere se archiviare o meno dopo l'ultima perizia

LECCE – Nuovo colpo di scena nell’interminabile, tortuosa vicenda legata alla morte di Ivan Ciullo, il dj di Racale 34enne che fu trovato impiccato a un albero di ulivo nella campagna di Acquarica del Capo all’alba del 22 giugno del 2015. Se la perizia svolta di recente non è stata in grado di fornire risposte chiare, e questo secondo gli avvocati della famiglia di Ivan, Paolo Maci e Gianluca Tarantino, perché non sarebbero stati svolti approfondimenti subito dopo il ritrovamento del cadavere, né successivamente, non sarà comunque il pubblico ministero Maria Vallefuoco a decidere se proseguire le indagini o chiedere l’archiviazione. Al suo posto, infatti, dovrà subentrare un nuovo magistrato.

Il motivo è presto detto. Lo scorso 6 marzo i legali avevano avanzato al procuratore Leonardo Leone De Castris una richiesta di sostituzione del pubblico ministero, poiché Maria Vallefuoco risulta parte offesa in un procedimento penale riguardante proprio i genitori di Ivan, Rita Bortone e Sergio Martella. La coppia è accusata di averla aggredita nel suo ufficio nel settembre del 2019. In sostanza, non vi è compatibilità fra le due posizioni.

“Erano già quattro anni che chiedevamo di essere ascoltati dalla Procura – spiega Rita Bortone –, ma ci avevano sempre ignorati. Ci trovavamo in Tribunale, ci hanno sbattuto l’ennesima porta in faccia e io ho forse alzato la voce, ma non contro di lei, ho gridato la mia disperazione, il nostro strazio. Solo dopo abbiamo saputo che ci aveva denunciati. Siamo rimasti allibiti. Oltre il danno, la beffa. Ma lei non avrebbe dovuto e potuto continuare a essere titolare del fascicolo fino ad ora. In questi tre anni e mezzo dov’è finita la necessaria imparzialità del giudice?”.

Solo in seguito alla richiesta di sostituzione, dicono i legali della famiglia, il pubblico ministero ha deciso di astenersi e il procuratore ha comunicato l’assegnazione del procedimento a un altro magistrato. Sarà il terzo, insomma, a occuparsi del caso.

l nuovo pubblico ministero avrà il compito di presentate le proprie deduzioni sulle risultanze dell’incidente probatorio svoltosi a febbraio, che pure non ha fornito risposte certe ai quesiti posti dal giudice per le indagini preliminari Mario Tosi sui tempi, i mezzi e le cause della morte di Ivan Ciullo.

Il caso fu subito indicato come suicidio. Nell’auto di Ivan fu ritrovata una presunta lettera di addio ai genitori, che però non hanno mai creduto alla versione suicidaria e hanno portato avanti indagini private, avvalendosi di consulenti criminologi, periti informatici, balistici e medici legali. La Procura di Lecce ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio e ha indagato un amico con cu. Dopi Ivan ebbe una tormentata relazione. L’inchiesta è passata attraverso una serie interminabile di vicissitudini, fin quando il gip Tosi, con provvedimento del 14 dicembre del 2021, ha rigettato l’ennesima richiesta di archiviazione disponendo ulteriori indagini. Ora, questo nuovo capitolo in una storia che non sembrare trovare mai un punto di svolta.

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