Ricci di mare… e non di strada. Monito dell'Asl

LECCE - Tanto gustosi così come delicati e deperibili, i ricci di mare tornano nel mirino del Servizio veterinario dell'Asl. Animale dalla polpa ricercatissima che può arrivare a costare anche tra gli 80 e i 100 euro al chilogrammo, non è difficile trovarlo sui banchetti improvvisati per strada, ultimo tassello di una filiera non proprio ortodossa. Non a caso sono frequenti i sequestri anche di ingenti quantitativi e le relative sanzioni agli incauti venditori.

"La vendita esercitata in tal modo, oltre ad essere espressamente vietata dalle norme di legge e rischiosa per l'incauto acquirente - recita un comunicato - crea non pochi problemi al ripopolamento dei ricci stessi dal momento che, non subendo alcun tipo di controllo, spesso vengono pescati più del consentito, in specchi d'acqua non idonei e posti in vendita sotto taglia".

Non c'è solo la preoccupazione per la salvaguardia della fauna marina in ballo ma naturalmente anche il problema della qualità e della salute dei consumatori a causa delle particolari caratteristiche biologiche: "I ricci di mare sono dei prodotti ittici che hanno una vitalità breve al di fuori del loro ambiente naturale, rappresentato dall'acqua di mare. Tale vitalità viene ulteriormente compromessa quando vengono posti in vendita in condizioni non idonee come può essere la vendita ai bordi di strade altamente trafficate e magari esposti al sole e su banchetti di vendita improvvisati".

"In siffatte situazioni, il riccio di mare muore ed è soggetto ad inquinamento sia di natura batterica, a causa delle scarse condizioni igieniche di vendita, che di natura chimica, dovuta all'inquinamento tipico delle strade altamente trafficate". Il consiglio finale del Servizio veterinario è quello di acquistare i ricci solo nei punti vendita autorizzati.