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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Ugento

Parcheggi abusivi, a giudizio ex sindaco e comandante della municipale

Truffa aggravata e falsità materiale, sono le accuse ipotizzate nei confronti dell'ex primo cittadino Ozza e del comandante della polizia municipale, Cosimo Musio, per i presunti parcheggi abusivi della "Notte della pizzica"

 

UGENTO – Truffa aggravata e falsità materiale, sono queste le accuse da cui dovranno difendersi l'ex sindaco di Ugento, Eugenio Ozza e il comandante della polizia municipale, Cosimo Musio, rinviati a giudizio dal gup Ines Casciaro al termine dell’udienza preliminare che si è tenuta questa mattina. Le ipotesi di reato fanno riferimento alla vicenda dei presunti parcheggi abusivi organizzati in occasione della "Notte della pizzica", celebrata la sera di ferragosto del 2008 e del 2009.

Secondo quanto ipotizzato dal sostituto procuratore della Repubblica di Lecce, Giovanni Gagliotta, Ozza e Musio, abusando dei loro poteri e della loro carica, avrebbero fatto apparire come parcheggi a pagamento alcune zone, situate nel comune di Ugento, destinate alla sosta libera, e quindi senza alcuna corresponsione di denaro.

A tale scopo i due avrebbero fatto stampare falsi tagliandi di parcheggio a pagamento completamente contraffatti, contenenti il logo e l'intestazione del Comune di Ugento e l'indicazione della tariffa: 1 euro per l'anno 2008 e 2 per il 2009. Tagliandi che i tre avrebbero poi provveduto a distribuire agli altri tre imputati: Massimo e Martino Congedi, e Ferdinando Catino, rappresentante di un'associazione di commercianti denominata "Borgo antico".

Eugenio Ozza-2Sarebbero stati questi ultimi, sempre a detta degli inquirenti, a reclutare il personale non autorizzato, di fatto, dei parcheggiatori abusivi, per riscuotere il denaro sulla pubblica via, ingannando così centinaia di persone, costrette a pagare un parcheggio che avrebbe dovuto essere gratuito. Inoltre, secondo il pubblico ministero, i tre pubblici ufficiali avrebbero fatto in modo che il denaro incassato illecitamente non finisse nelle casse comunali, ma in quelle degli appartenenti all'associazione. Il processo ai cinque imputati si aprirà il 18 aprile dinanzi al giudice monocratico del tribunale di Casarano.

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